1. Riorganizzazione del processo produttivo - parte iii


    Data: 22/04/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: ClaudiaSimontacchi, Fonte: Annunci69

    Ore 7:59 del giorno successivo. Nicola timbra puntuale l’ingresso in fabbrica, e mi saluta con l’educazione che mi è dovuta. Mi squadra di soppiatto cercando di non farsi vedere. Oggi ho preferito indossare un camice bianco per distinguermi dai miei operai, e ai piedi porto dei sandali color verde pavone, i miei piedini sono nudi, con le unghie laccate di rosso. Ho un trucco perfetto che sfuma sul verde e oro. Ho tirato su i capelli e i miei occhiali rossi mi conferiscono la giusta austerità.
    
    Oggi è una giornata decisiva, tutti i problemi dovranno essere individuati, per essere risolti nei giorni prossimi. La rubinetteria difettosa ha superato il limite rigido del protocollo aziendale.
    
    Attendo l’arrivo degli altri - sono un po’infastidita per il ritardo!. Il primo ad entrare è l‘egiziano Shamal che si scusa: dice che il figlio è stato male tutta notte. Gli dico di iniziare a lavorare e non preoccuparsi. Il ritardo del marocchino Hakim e dell’albanese Josef è per me insostenibile. Li vedo entrare dal fondo del reparto, ridono e scherzano tra loro. Sposto il peso su una gamba e picchietto nervosamente il piede a terra ..
    
    “Ben arrivati, ragazzi – Seguitemi nel mio ufficio”.
    
    Li precedo stizzita, ancheggiando nervosamente. In ufficio chiedo loro spiegazioni del ritardo, ma le motivazioni sono inconsistenti - li rimprovero - e dico loro che un altro ritardo non sarà tollerato. Josef sembra annuire dispiaciuto, Hakim invece mi guarda nervoso, incapace di incassare un ...
    ... rimprovero che proviene da una donna. Congedo Josef , e anche Hakim si volta per andarsene, “Hakim tu resta qui – ti ho forse detto che puoi uscire ?”. Hakim è un ragazzone alto 1,89m, dall’andatura dinoccolata, con delle spalle possenti, ma con un sorriso da bambino che tradisce i suoi 25 anni. “Siediti” - gli ordino - lui controvoglia si siede “Dobbiamo parlare del tuo lavoro”. Tiro fuori dalla tasca una sezione di metallo forato: “ Questo pezzo che hai mandato all’assemblaggio è realizzato male - il foro centrale è fuori asse!!”, mi chino su di lui per mostrargli meglio il pezzo, ma lui sembra attratto più dai miei seni che si intravedono dal camice che dal suo lavoro, “Ruba spazio agli altri due fori – e poi guarda qui !!: è completamente smussato!!- vuol dire che usi male il trapano e spingi la punta troppo infondo! -capisci Hakim ?!”. Il ragazzo è completamente perso, non sa dove guardare, per giunta la sua erezione è ormai evidente ad entrambi. Gli guardo il pacco che costretto dai pantaloni si è allungato verso la coscia … mi viene subito l’idea giusta: mi tolgo il camice e gli dico “ Hakim tira fuori il tuo uccellalo per favore” lui spalanca gli occhi, stupito “Forza ragazzo non hai mai fato vedere il tuo cazzo a una donna ?!?” lui annuisce, e subito tira fuori il suo uccello che si srotola sotto i miei occhi - è il classico uccello spropositato, lungo e stretto, con una bella cappella a fungo. Nel vedere il suo cazzo che diventa durissimo sotto i miei occhi, mi slaccio ...
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