1. Sonia la schiava 1 - l’odore del sesso


    Data: 20/04/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Toro49rm, Fonte: Annunci69

    Per chi già conosce i miei racconti, si tratta di uno sguardo sul passato della dolce segretaria di Laura Castelli, Sonia.
    
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    Sonia aveva sette anni quando si era resa conto di non essere come i suoi compagni.
    
    «Non credo che la supplente verrà a scuola domani» aveva detto quel giorno alla sua compagna di banco, vedendola terrorizzata da quella signora dall’espressione arcigna che aveva sostituito la loro maestra, assente per malattia. Voleva molto bene a Moira e avrebbe fatto qualunque cosa pur di farla stare meglio.
    
    «Dici?» aveva mormorato l’altra, dubbiosa, guardando di sottecchi verso la cattedra.
    
    «Sa di metallo caldo con una punta di acido» aveva tentato di spiegarle, ottenendo in cambio un’espressione confusa.
    
    Aveva sentito lo stesso odore nell’alito della vicina di casa e in quello del proprietario del negozio dove la mamma le comprava la merenda quando la accompagnava a scuola, poco tempo prima che entrambi avessero un attacco di cuore.
    
    «Non lo senti?» le aveva chiesto, un po’ sorpresa.
    
    La sua compagna aveva scosso più volte la testa, finendo per farsi riprendere dall’insegnante, e sul momento la cosa era finita lì. Incuriosita, però, a ricreazione aveva domandato la stessa cosa agli altri compagni, rendendosi conto di essere l’unica a percepire quel sentore di malattia.
    
    Non le era venuto in mente di parlarne con la maestra, perché le era antipatica e ne aveva timore, e anche perché non pensava sarebbe servito a qualcosa.
    
    Quando la ...
    ... supplente non si era presentata, il giorno successivo, la sua compagna le aveva rivolto un sorriso grato in cui si aprivano alcune finestrelle, come se l’assenza della megera fosse merito suo, cosa che aveva reso Sonia molto contenta. Le piaceva essere d’aiuto.
    
    Per lei gli odori, tutti gli odori, anche quelli che la maggior parte della gente trovava rivoltanti, delineavano un universo molto più reale di quello che percepiva con gli occhi e che, a differenza di quest’ultimo, non la ingannava mai.
    
    Aveva undici anni il giorno in cui imparò a riconoscere l’odore del sesso, e non fu un’esperienza piacevole.
    
    Aveva uno zio che ogni tanto le faceva da baby sitter, dato che era senza lavoro. Passavano parecchio tempo insieme, anche se lei ne avrebbe fatto volentieri a meno.
    
    Quando rimanevano soli, lui la faceva sedere sulle sue gambe per leggerle le storie di un vecchio libro di fiabe. Non sulle ginocchia, come faceva a volte la nonna, ma proprio attaccata al suo petto, tanto da costringerla a far penzolare le gambe ai lati delle sue.
    
    Ogni volta, mentre la voce gli diventava roca, Sonia sentiva qualcosa di grosso e duro crescere sotto il suo sedere, mentre un odore muschiato saturava la stanza. A lei quella situazione non piaceva, così come non le piaceva lo zio, ma cercava sempre di essere educata e di aspettare che lui finisse la storia.
    
    Aveva imparato presto che se dimenava un po’ le natiche lui faceva molto prima, di solito smettendo di leggere e cominciando a ...
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