1. Tempo di Mojito


    Data: 13/04/2019, Categorie: Etero Autore: taycio, Fonte: RaccontiMilu

    Conobbi Giulia qualche mese fa ad una festa a casa di amici. Lo stile da ragazzina per bene, palesato da un paio di jeans e da un maglioncino a trama larga, non la rendeva certamente stuzzicante, ma quando ci presentammo davanti al frigo in cerca di una birra potei notare l’eleganza con cui portava quei sensualissimi boccoli castani. Una pesante montatura da hipster intrappolava due vispi occhietti nocciola che chiedevano solo d’essere esplorati, addolciti da una voce brillante e simpatica. Scambiammo un po’ di parole, dall’arte al cinema, dal suo dottorato di ricerca alla buona cucina, poi ci salutammo con un formale ‘alla prossima’.
    
    Non ci vedemmo per un po’ e dopo qualche giorno me ne dimenticai.
    
    Qualche sera fa mi aggregai ad alcuni amici per una bevuta. Mentre puntavo il bancone del bar per farmi spillare una media ghiacciata mi sentii chiamare. Mi voltai e mi vidi venire incontro una castanina niente male: ‘Con quegli occhioni da Lorenz d’Arabia non potevo non riconoscerti…!’ Rimasi spiazzato: non sapevo chi fosse, anche se la sua mise alternativa ‘ gonna di cotone (o forse di canapa) e canottiera verde militare ‘ e soprattutto i suoi boccoli molleggianti monopolizzarono la mia attenzione. Solo quando s’avvicinò per il bacino di rito riconobbi quei gioiellini color nocciola incorniciati da uno splendente spontaneo sorriso. ‘ Ehi, Giulia’cavolo &egrave passata una vita!’
    
    Ci scambiammo qualche convenevole poi mi accusò di non essere iscritto ai social più ...
    ... diffusi’in fondo, se avesse voluto contattarmi come avrebbe fatto?! Colsi la palla al balzo, estrassi una bic dal borsetto e le scrissi il mio numero sull’avambraccio. ‘Ora non hai più scuse’devi farti sentire!’ quindi ci congedammo con la promessa di risentirci il prima possibile.
    
    La mattina successiva mi arrivò un suo messaggio con lo scopo di lasciarmi il numero. La richiamai subito e le dissi che m’ero svegliato con la voglia di un mojito e che cercavo una spalla fidata per farmi compagnia. Accettò felice e fissammo per la sera al bar dove c’eravamo incrociati.
    
    Arrivai puntuale in pantaloni leggeri e camicia bianca di lino: facevo la mia porca figura. Pochi minuti dopo Giulia mi spuntò davanti con un vestitino estivo e un paio di sandali allacciati, una vera chicca. Ci scolammo subito un drink e poi un altro. Il rhum scaldava gli animi e scioglieva le lingue’ Ci mettemmo a parlare di arte e mi confessò di avere una stampa di un quadro che mi piace moltissimo. ‘Devi invitarmi a vederlo allora! Hai gettato il sasso” ‘Andiamo subito!!’ Perentoria.
    
    Osservai le stampe e i drappi che adornavano le sue mura. Poi mi fissai su una foto di lei al mare. ‘Devi accompagnarmi in spiaggia uno di questi giorni: in costume sei favolosa!’ Sorrise e mi dette una spallatina amichevole.
    
    Avvinazzato e spudorato le cinsi il fianco con la mano, l’avvicinai a me e le infilai la lingua in bocca. Ricambiò focosa e appassionata. Mi afferrò la mascella quasi a voler essere l’unica padrona delle ...
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