1. IL CARNEVALE SARDO


    Data: 06/04/2019, Categorie: Anale Prime Esperienze Autore: sennaccherib, Fonte: xHamster

    ... profumo del fritto che sovrastava di gran lunga il disgustoso odore della scia di cacca e di piscio che le pecore lasciavano dal ritorno dei pascoli.
    
    Era un inverno bugiardo quell'anno, aveva nevicato a novembre, aveva piovuto a dicembre, il giorno dell'immacolata e l'antivigilia di Natale, poi il sole si era impossessato della poltrona del cielo e da li non si era smosso.
    
    Era febbraio, ma gli abiti che usavo erano primaverili. Non avevo il cappotto di lana, soltanto un maglione rosso cappuccetto che mi aveva regalato mia madrina, e una gonna stile scozzese. Stivali e calze corte al ginocchio.
    
    Certo non ero una delizia come vestivo quel tempo, ma le mie treccine nere che scendevano sulle mie spalle, davano al mio viso un'aria di malizia che Mario, mio cugino grande, figlio della sorella di babbo, il marito novello di Elisa, figlia della vedova Dolores, il cui marito era morto nelle miniere di Guspini, non si era lasciato sfuggire.
    
    Ero andata a prendere della salsiccia, mi aveva mandato mamma, che anche lei era impegnata a rendere bianca e liscia la pasta lavorata con strutto e acqua.
    
    Ero entrata nella bottega. Lui aveva le spalle appoggiate all'uscio, braccia incrociate e sguardo truce.
    
    Era arrabbiato, perché la quaresima avrebbe costretto la gente, brava educata e molto devota del mio paesino, a sfamarsi con patate, ceci e fave, e non con la carne, che per 40 giorni avrebbe venduto solo a Don Dino.
    
    Mi guardò come sempre, con quell'aria di chi vuole ...
    ... spogliare.
    
    Lo ignorai, o almeno feci finta di farlo. Stavo giocando con un filo di lana a fare i disegni con le mani, roteando ed intrecciando di volta in volta e creando figure geometriche più svariate.
    
    Gli chiesi della salsiccia da arrostire, di quella con anice, che mio babbo avrebbe cotto alla brace quella sera.
    
    Lui rispose, facendo l'occhiolino, mentre si asciugava le mani sporche di chissà cose su un canovaccio macchiato di sangue e di diversi colori. Arrotolò la salsiccia e chiuse il pacco fatto con carta oleosa, dicendomi :
    
    "Ecco la salsiccia, devo segnare nel conto di mamma vero?"
    
    Diedi solo un assenso, con il capo senza guardarlo, ero troppo occupata con il mio filo di lana.
    
    Pensavo fosse impegnato anche lui, a scrivere nel quaderno dei conti, il costo della salsiccia, invece stava scrutando ogni angolo il mio corpo, un istante i suoi occhi da pervertito si posarono sul mio grosso seno e poi indugiò sulle mie gambe leggermente scoperte. Mi ricomposi.
    
    Arrossì, Mario mi piaceva molto, certe notti me lo ero anche sognato.
    
    Soprattutto da quando, una volta, quando mia sorella, che è più grande di me stava parlando con una sua amica nella stanza del pane.
    
    Pensavano di essere sole, io ero andata a cercare Respiro, il mio gatto, e le avevo sentite, ma loro no.
    
    Stavano parlando di Mario ed Elisa, che si erano sposati il giorno prima.
    
    Laura, mia sorella sosteneva che Elisa si fosse sposata vergine, al contrario, l'amica era convinta che non era più ...