1. Riflesso


    Data: 03/04/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: alexwriters, Fonte: Annunci69

    La conoscevo da sempre, l’avevo vista crescere e trasformarsi da goffa adolescente a grintosa ragazza in carriera mantenendo però quella tenerezza e quella fragilità delle anime sensibili ben celata dietro battute taglienti e sguardi lapidari.
    
    Era totalmente incosciente di sé stessa, del suo fascino, oh, aveva una smodata sicurezza nella sua intelligenza e a suo dire “aveva un cervello che fumava” ma era talmente insicura delle sue capacità seduttive da rasentare la tontaggine.
    
    E io non l’avevo aiutata, a dir la verità non mi ero mai espresso, non potevo ma è incredibile come vediamo riflesse le nostre percezioni, le paure le nostre insicurezze nello sguardo degli altri.
    
    A onor del vero non le era stato reso facile credere in se stessa, credere di essere bella, di poter essere seducente, di poter piacere, troppe prese in giro e scherzi crudeli avevano minato ogni velleità, qualsiasi malizia e si riflettevano inderogabilmente nei suoi rapporti con l’altro sesso.
    
    Oh, agognava il contatto, il possesso, sognava la dolce presa di un uomo ma si sentiva indegna, si vergognava, credeva quasi di provocare disgusto, incapace di riconoscere gli sguardi ammirati, ammiccanti, le tacite domande…. Era così noncurante di sé stessa che si auto sabotava interpretando il ruolo dell’amicona, incapace di cogliere qualsivoglia segnale di interesse, fornendo spalle su cui piangere, aiuto e ristoro senza pretendere nulla per se .
    
    Non era una vergine vittoriana timorosa del sesso e in ...
    ... cerca di quell’unica anima destinata a completarla e il cui amore avrebbe sublimato la passione della carne…. Tutt’altro, ma le ataviche insicurezze e l’incapacità moderna degli uomini ad essere quello dovrebbero essere, uomini, conquistatori, assediatori di fortezze per scoprirne i segreti più dolci e preziosi, l’aveva scoraggiata e ormai non credeva più.
    
    Solo io ascoltavo impotente e muto i suoi dubbi, i suoi timori e ardenti desideri, possibile che fosse davvero così brutta, così insignificante, così trascurabile?
    
    Potevo solo riflettere le sue paure e i suoi sogni ma era lei che vi ritrovava le sue stesse angosce.
    
    Io ci provavo a essere obbiettivo, a farle riconoscere che la sua figura era piacente, certo non era uno stecchino, era una donna formosa, ma la sua carne era soda e liscia, la pancia un po’ prominente ma dolcemente morbida, da impastare, da farci l’amore, una pelle luminosa, bianchissima, scherzando diceva che da tanto era chiara rifletteva la luce e con, malcelato, orgoglio raccontava a chiunque di essere stata l’unica persona che era riuscita ad ustionarsi a Londra, a maggio! (teneva sempre sul cellulare le foto come prova).
    
    E così anche quella sera ascoltavo imperterrito le sue esternazioni mentre i vestiti si accumulavano sul letto e sulla sedia, che senso aveva farsi bella, come se poi lo fosse stata, che senso aveva cercare di offrirsi al meglio, tanto era una stupida cena di lavoro e poi…. Quei due ragazzi erano troppo belli, non l’avrebbero ...
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