1. Ama-Ita


    Data: 03/04/2019, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: notteinbianco, Fonte: RaccontiMilu

    Storia di S. – Capitolo 1/a Ritorno a casa
    
    Anche quest’anno, la Puglia, sta vivendo un’estate calda, troppo calda. Da qui a qualche settimana le spiagge del Salento, del Gargano, di tutta la regione, sarebbero state prese d’assalto da turisti da tutta Italia, da tutta Europa.
    
    S. se ne va in giro con la sua canotta leggera, un po’ slabbrata, al cui interno il seno ballonzola libero. Ha una gonna lunga fin sotto il ginocchio, comprata in uno di quei mercatini rionali presi d’assalto dai giovani studenti universitari fuorisede nei sabati mattina invernali.
    
    S. &egrave rientrata al paese da qualche giorno, terminato l’ultimo esame programmato. Il primo anno fuori di casa era andato bene, aveva seguito i corsi che aveva in mente e sostenuti gli esami conseguendo dei buoni voti, non eccezionali, ma insomma per tutti i cambiamenti che la sua vita aveva dovuto sostenere in quei dieci mesi erano più che sufficienti.
    
    Sono le cinque del pomeriggio, Mesagne &egrave calda, ogni passo di S. &egrave accompagnato da una vampata di calore su dalle caviglie fin sotto la gonna ampia, come se l’asfalto a ogni sollecitazione sbuffasse fuori un po’ di energia accumulata durante la mattina. S. cammina verso il bar centrale, dove la aspetta Agostino, un ex compagno di liceo, o un ex qualcosa di più. Questo S. non lo aveva mai capito. Con Agostino condivideva tante cose, dalle passioni musicali a quelle artistiche, per non parlare delle passioni politiche. Agostino era così sicuro di ...
    ... sé, convinto delle sue idee. E poi era anche bello, beh forse bello no, ma insomma ad S. piaceva. E’ un amico speciale, come solo a diciannove anni si può avere. Tra di loro però solo tanti gesti affettuosi – carezze, abbracci, tante confidenze – e poi solo una pomiciata scappata durante l’ultimo capodanno, quando S. era tornata al paese per passare il Natale, e insieme alla sua comitiva aveva organizzato un cenone per l’ultimo dell’anno a base di bombette e vino di campagna. All’una e trenta, S. e Agostino, entrambi ubriachi, si erano scambiati gli auguri con un lungo bacio, lingue attorcigliate e primi palpeggiamenti da parte di Agostino. Erano stati interrotti dagli altri amici che volevano andare in spiaggia a sparare i fuochi d’artificio.
    
    Non vedeva Agostino da sette mesi, si erano sentiti poco e soprattutto non avevano più riparlato dell’accaduto.
    
    Si baciano sulle guance, poi lei gli getta al collo le braccia e lo stringe, sorridendo e scherzando, con profondo affetto, come un’amica speciale.
    
    “andiamo al mare?” chiese Agostino
    
    “ma veramente non ho nemmeno messo il costume…potevi dirmelo prima” risponde lei “e poi sai quanta gente ci sarà..beviamoci qualcosa qui”
    
    “allora sai che facciamo, andiamo alla vecchia masseria ma prima passiamo da Ciccino e ci prendiamo delle birre” propone allora lui. “andiamo” esultò lei.
    
    Il silenzio della campagna salentina &egrave rotto solo dal cantare ordinato delle cicale e di tanto in tanto dalle risate sconnesse dei due ...
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