1. Una scommessa che non dovevo perdere... (4)


    Data: 31/03/2019, Categorie: Masturbazione Prime Esperienze Trans Autore: borntoride63, Fonte: xHamster

    Segue da parte 3
    
    Stringo le labbra, le stringo l'uccello in bocca. Sento che gocciola sulla mia lingua. Lei me lo spinge dentro e fuori, come per scoparmi in bocca. Io stringo e succhio... e si bagna sempre di più. Quando entra ed esce comincia a fare un rumore indecente. Si sentiva il risucchio, che era bagnato.
    
    Lo aveva durissimo, poi lo tira fuori dalla bocca, per strofinarmelo sulle labbra, e poi rimetterlo dentro. Sembravano le sequenze che avevo visto in tanti film porno... Poi smette, lo rimette nelle mutandine e abbassa la gonna, e mi bacia.
    
    "Sei brava, sai? Fai dei pompini stupendi. Forse te lo avevo già detto... ma ora alzati..."
    
    Mi stacca la sbarra dalle caviglie e la corda dai polsi, tenendomi le braccia dietro la schiena mi fa alzare, e mi fa avvicinare al letto, mi ci fa salire sopra, in ginocchio, sempre con il vibratore che girava sotto al mio uccello. Blocca tra di loro i bracciali che ho alle caviglie, prende la corda, mi lega tra loro le gambe poco sopra al ginocchio, poi la fa passare tra i bracciali delle caviglie e la lega ancora ai polsi. Mi ha incaprettato.
    
    "Ora stai dritta con la schiena... Così... brava..." Io ubbidisco a quello che mi chiede di fare.
    
    Mi mette la mano sotto la gonna, me la alza, e mi tira fuori l'uccello dalle mutandine. Era fradicio, lucido. Lei comincia a masturbarmi. La mano le scivolava tantissimo, tanto mi ero bagnato.
    
    Mi mette la mano tra le gambe più volte, per asciugarla sulle mutandine. La infila a ...
    ... forza, non potevo aprire le gambe perché me le aveva legate. Mi lascio andare un poco, come per sedermi sulle gambe, ma lei mi stringe l'uccello e dice "Cosa vuoi fare troia? Stai diritta! Schiena dritta!".
    
    Mi rialzo subito, e lei mi rimette l'uccello nelle mutandine, sempre con il vibratore acceso. Mi abbassa la gonna, e prende qualcosa in cassetto e si avvicina, da dietro. Poi mi mette qualcosa attorno alla faccia... alla bocca... e stringe, imbavagliandomi. "Hai capito perchè dovevi sapere schioccare le dita?" mi sussurra.
    
    Mi da una spinta su un lato. Io barcollo un poco su un fianco. Poi rispinge. E io resisto. "Hai capito che devi andare giù?" e mi da una spinta ancora più forte. Perdo l'equilibrio e cado sul letto, su un fianco.
    
    "Brava. Proprio così ti volevo. Ora fammi vedere se ti sai slegare." Comincio a muovermi, a destra e sinistra, tiro le gambe, cerco di allungarle, cerco di muovere le mani, ma non si allenta nulla. Anzi, ho la sensazione che si stringano sempre di più le corde.
    
    "Ora troia puoi anche cercare di urlare per liberarti... sfogati pure..." Continuai a muovermi, provai anche ad urlare, ma riuscivo solo a fare mugolii soffocati. Capivo che non c'era verso di liberarsi... ero suo prigioniero, ma ero eccitatissimo...
    
    Non so come mai, ma il sentirmi legato, il non potermi liberare, sentire le corde tendersi sul mio corpo se cercavo di liberami, sentire sulla pelle quei vestiti, la gonna, il reggiseno e il perizoma, tutto questo insieme mi stava ...
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