1. Le mie calde allieve - capitolo 4


    Data: 26/03/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Giangi57, Fonte: Annunci69

    Le mie calde allieve - Capitolo 4
    
    Mariella e Samira mi avevano sconvolto la vita. Di solito, con una ragazza più grande la scopata mi
    
    placava, mi permetteva di pensare poi ad altro, di sentirmi libero di spirito. Invece, le possibili avventure con quelle due piccole mi ossessionavano giorno e notte. Quelle troiette popolavano le mie fantasie, assillavano le mie notti. I loro corpi, la loro figa, la loro bocca, i loro seni mi sfilavano davanti agli occhi nelle ore insonni, costringendomi a masturbarmi fino alle ore piccole quando finalmente i miei occhi arrossati trovavano qualche ora di riposo.
    
    Non avevo ancora avuto l'occasione di vivere realmente le mie fantasie con una donna. Ero sempre stato un fottitore coscienzioso, avevo sempre cercato di dare a ciascuna delle mie partners un piacere sostanzioso, da bravo uomo del sud. Adoravo sedurre, mi piaceva scopare, ma lo confesso, sia per la conquista sia per il piacere. Volevo far urlare le donne perché ritenevo che questo fosse il mio ruolo, il mio dovere. D'altro canto non capivo veramente bene le ragioni profonde di quegli eccessi isterici ai quali alcune di loro andavano soggette.
    
    La cosa era molto diversa con quelle due giovani sgualdrine che avevo scoperto. Il mio desiderio ora percorreva nuove strade, vagabondava per sentieri sconosciuti...
    
    stavo scoprendo l'ossessione del vizio, in me si rivelava un nuovo mister Hyde. Desideravo far subire di tutto a quelle mie ragazze impure. Non ero più l'adulto ...
    ... padrone di sé, il sereno iniziatore, bensi lo schiavo di un desiderio morboso e perverso. Le incastravo a turno, molto imprudentemente, in fondo a qualche corridoio, in uno spogliatoio deserto, dietro a una montagna di tappetini di ginnastica, nei gabinetti della scuola, succhiavo loro i capezzoli, le masturbavo... Raramente avevo modo di andare oltre. Stremato per la frustrazione, finii per passare alle vie di fatto. Fu Samira a farne per prima le spese e fu Silvia che, inconsapevolmente, mi venne in aiuto, portando in palestra un materassino di gommapiuma che io trovai decisamente provvidenziale.
    
    «Era un peccato buttarlo via», mi spiegò mentre l'aiutavo a trasportarlo.
    
    Quella ci parve l'occasione buona per fare un po' d'ordine nel locale. Decisi che avrei preparato una sorta di trappola per la mia visitatrice della sera. Non dimenticai l'indispensabile tubetto di vaselina che misi nella scatola dei medicinali, tra le altre pomate. Chissà quanti baci e quanti palpeggiamenti ci saremmo scambiati prima di arrivare al dunque! Già vedevo la piccola sdraiata sul materasso, con le chiappe nude e la figa ben lubrificata. Quel solo pensiero mi faceva fremere. La sera successiva, quando venne a bussare con discrezione alla porta, Samira era totalmente all'oscuro di quanto l'aspettava nel nostro rifugio galante. Si ritrovò distesa sulla gommapiuma senza nemmeno aver avuto il tempo di rendersi conto delle mie intenzioni. Dopo averle dato un bacio veloce, la feci ruotare sul ventre e le ...
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