1. Distorsione


    Data: 18/03/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Cla85, Fonte: EroticiRacconti

    “Quel vestito mi fa venir voglia di strappartelo di dosso”.
    
    “Aspettami sveglio allora” gli ho risposto ammiccando, mentre salivo sui miei meravigliosi e vertiginosi sabot di pelle nera, incrociati sul davanti, nuovi di zecca.
    
    “Bisognerebbe cogliere l’attimo, la magia potrebbe svanire nel corso della serata”.
    
    È stato in quel momento che ho avuto la brillante idea. Non l’avevo mai fatto prima. Mi sono sfilata le mutandine e le ho messe nella sua mano.
    
    “Vediamo se queste possono aiutarti a conservarla”.
    
    Mi sono sentita provocante, sensuale, potente! Lui ha pure protestato un po’, certo che questi uomini non sono mai contenti...
    
    Adesso sono a cena con i nuovi colleghi di lavoro. Tra sedie e sgabelli ovviamente ci è capitato il tavolo con gli sgabelli. Sedendomi il vestito è salito un po’e tra la seduta e il tavolo non ho neppure lo spazio per accavallare le gambe. Ammetto di sentirmi un po’a disagio. Certo che non dovrebbe essere così semplice intravedere qualcosa, insomma non c’è luce sotto il tavolo, ancora meno sotto la gonna, anche se sono fresca di estetista - mani, piedi e depilazione completa - cosa vuoi che si veda. Comunque se mi giro un po’, ecco, se scosto un pochino lo sgabello, forse sono un po’ troppo lontana dal tavolo, ma almeno ho spazio sufficiente per appoggiare la gamba sinistra sulla destra, serrare le cosce e sentirmi un po’ più protetta. Il sabot tende a scivolare, ma muovendo la caviglia e il piede riesco a evitare che precipiti sul ...
    ... pavimento. Resto ipervigile ma riesco finalmente a discorrere con i miei colleghi, partecipare, essere presente non solo fisicamente. Certo che Yuri è proprio simpatico e guarda Amanda come si è trasformata, sta proprio bene con i capelli sciolti tutta truccata. Potrei approfittare della pausa tra le portate per andare in bagno, dove sarà, forse di là… Ma ecco che lo vedo. No, forse mi sbaglio, è solo la mia ansia che gioca brutti scherzi, mi fa credere che tutti stiano a guardare tra le mie gambe. Dev’essere un caso. No, è già la terza volta in pochi secondi, non può essere un caso. Quel tipo là, qualche tavolo più avanti, lancia continue occhiate nella mia direzione. Sotto il tavolo più precisamente. Ecco lo sapevo, la mia nudità non è passata inosservata. Ma non sarà che anche con le gambe così accavallate si riesce a vedere qualcosa? Cerco di non incrociare il suo sguardo, mi imbarazza. Non che sia difficile, lui guarda praticamente solo là sotto. Tra l’altro avrei bisogno di cambiare posizione ma temo di dare adito alla sua curiosità. Inizia a fare un gran caldo qui e non solo a me, pure lui si sta sbottonando un po’ la camicia, è irrequieto. Ma come ha fatto ad accorgersene subito? Si vede proprio così tanto? Comunque osserva in modo discreto, probabilmente non farà mosse azzardate.
    
    Oh no, ecco che si alza… Mannaggia alle ultime parole famose! Appoggia la giacca all’avambraccio e si dirige verso il nostro tavolo. Distolgo lo sguardo per l’imbarazzo, sento il calore sulle ...
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