1. 1987 - Ma che culo, Gianna!


    Data: 14/03/2019, Categorie: Anale Maturo Prime Esperienze Autore: PlutoTrieste, Fonte: xHamster

    Sono passati esattamente diciotto giorni dal pomeriggio in cui la Signora Gianna, la mamma del mio amico Marco, mi ha letteralmente sedotto.
    
    Ed è esattamente da diciotto giorni che mi ammazzo di seghe ricordando quanto è successo e bramando un nuovo incontro. E soprattutto bramando il suo bel culo, che ha promesso di concedermi alla prima occasione utile. Fino da quando ho incominciato a provare interesse per il sesso opposto, il culo è sempre stata la parte del corpo di una donna che più mi attira, quindi la faccenda è grave.
    
    Ma è anche vero che, da quel giorno, la signora Gianna è ritornata al comportamento schivo e dimesso che ha sempre avuto nei miei riguardi, salutandomi quasi distrattamente quando ci incrociamo. Al punto che, mi sono praticamente convinto che lei ci abbia ripensato, che sia stata una sbandata passeggera e che quindi tutto è iniziato e finito con quella scopata, tanto piacevole quanto irripetibile.
    
    Quindi è stata una vera tortura quando oggi, all'ora di pranzo, ci siamo nuovamente incontrati davanti a casa.
    
    - Buon giorno, signora Gianna.- le dico, tenendole aperto il portone.
    
    - Ciao.- risponde lei, laconica come sempre.- Grazie.- aggiunge.
    
    La faccio passare e, strategicamente, mi piazzo nella sua scia, così posso almeno guardare quel bel culo ormai inarrivabile, infilato in una gonna che, sinceramente, non gli rende affatto onore.
    
    Schiaccio il pulsante di chiamata e mi preparo al solito imbarazzante silenzio, invece noto che mi sta ...
    ... fissando apertamente, con un sorrisetto ironico.
    
    - Ti vedo molto interessato.- mi fa.
    
    - Come?- chiedo, in perfetto stile ebete, sorpreso che mi rivolga la parola oltre al solito saluto.
    
    Lei sogghigna e fa un vago gesto alle sue spalle. - Ho detto che mi sembri molto interessato al mio sedere.- mi dice, spudoratamente.
    
    - Io, veramente...- balbetto, sentendo di raggiungere una bella tonalità di rosso Ferrari.
    
    Le porte dell'ascensore si spalancano davanti a noi e lei mi fa cenno di entrare, poi si infila in ascensore alle mi spalle e preme il pulsante del terzo piano.
    
    Attende composta che le porte si chiudano, poi si volta rapidamente verso di me, mi piazza una mano dietro la nuca e mi fa abbassare verso le sue labbra, incollandole alle mie, in un bacio tanto appassionato quanto breve.
    
    - Orca!- balbetto, quando si stacca da me.
    
    - Alle sedici.- mi fa, fissandomi con quegli incredibili occhi verdi. - Ti aspetto? Ce la fai?- mi chiede poi, come se avessi la possibilità o la voglia di dirle di no. Manco se avessi già un impegno col Presidente della Repubblica per l'incarico di Presidente del Consiglio, mi perderei un occasione del genere.
    
    Sono talmente eccitato all'idea, che non riesco nemmeno a rispondere. Mi limito ad annuire con forza sufficiente da staccarmi i capelli dalla testa.
    
    Lei ghigna, mi si avvicina e mi bisbiglia in un orecchio. - E niente seghe nell'attesa! Ci penso io a svuotarti.- poi le porte si aprono, lei mi fa l'occhiolino ed esce ...
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