1. Lezioni d'arte - Prima parte


    Data: 14/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Prime Esperienze Autore: aramis45, Fonte: xHamster

    ... pallida. Non riuscivo a togliergli gli occhi di dosso.
    
    Cominciai a spogliarmi e lentamente mi tirai via la camicia facendola girare sulla testa prima di farla volare in un angolo. Giorgio si era tolti i boxer e si era seduto sul bordo del letto a guardare.
    
    “Sì, baby, toglili” a stava ridendo ed applaudendo.
    
    Seguendo il suo invito cominciai ad ondeggiare le anche e strofinarmi torace e cosce con i palmi.
    
    Il bottone dei jeans fu slacciato e la chiusura lampo aperta a metà; sapevo che bastava muoversi per farli precipitare.
    
    Giorgio stava cantando la musica dello spogliarello: “Giù, giù, giù” incitava.
    
    Si stava eccitando e la testa del suo cazzo cominciò a sbirciare fuori dal prepuzio. Il suo applauso cominciò a diventare insistente.
    
    Vederlo eccitarsi era tutto quello di cui avevo bisogno. Il mio pene cominciò a germogliare, la testa ad emergere dalla cima della chiusura lampo. Inspirai facendo retrocedere lo stomaco e i pantaloncini caddero immediatamente intorno alle mie caviglie.
    
    “Sì, baby” Applaudì Giorgio.
    
    I nostri due cazzi stavano in piedi diritti: “Noi, uh sarà meglio che ci calmiamo, sarebbe troppo disegnarci con erezioni enormi.” Sarebbe stata un’esagerazione chiamare le nostre erezioni enormi ma sono gli occhi dell'osservatore che contano.
    
    “Sali sul letto Giorgio, io mi siederò su questa sedia. Disegna quello che vedi, fingi di star disegnando un albero o dei fiori.”
    
    Prendemmo in mano il libro degli schizzi e cominciammo a ...
    ... graffiare la superficie col gesso blu. I nostri uccelli cominciarono a sgonfiarsi.
    
    “Io ti sto facendo blu, anche tu mi stai facendo blu?” disse Giorgio disegnando e senza alzare lo sguardo.
    
    “Sì anch’io ti sto disegnando blu, vediamo come sta venendo il tuo blu.” Appoggiai il mio quaderno di schizzi e mi avvicinai per vedere il suo disegno: assomigliava molto a come i greci stilizzavano i loro dei. Aveva catturato la mia posa sulla sedia ma mi aveva fatto molto seducente e mi aveva fatto un’erezione veramente enorme.
    
    “È quello che vedi quando mi disegni?”
    
    “Ti ho visto così negli ultimi cinque anni, Pete.” Giorgio mise da parte il suo libro degli schizzi e mi fissò innocentemente mentre io lo sovrastavo sul letto.
    
    Puntò con l’indice e toccò leggermente la punta del mio uccello.
    
    “Posso farlo azzurro?” Chiese già sapendo la risposta.
    
    “Solamente se io posso fare azzurro questo.” Dissi toccando la punta brillante del suo cazzo che sobbalzò come colpito da un fulmine.
    
    Giorgio sorrise e si appoggiò indietro sul letto con le gambe a penzoloni sul bordo.
    
    Mise le mani dietro la testa che mi invitò a prenderlo.
    
    Io lasciai che la mia mano spazzolasse nervosamente sul suo stomaco e nel cespuglio sottile di peli pubici. Notai che i suoi capezzoli rosa si erano gonfiati sui pettorali. Mi ricordai come mi facevano male alla sua età i capezzoli.
    
    “Ti fanno male le tette?” Chiesi.
    
    Giorgio accennò col capo ed io ne presi uno nella mia bocca e lo succhiai ...