1. L’ufficio del desiderio


    Data: 13/03/2019, Categorie: Etero Autore: roccolisa, Fonte: RaccontiMilu

    Era un giorno di autunno, fuori il cielo leggermente grigio e le foglie che svolazzavano qua e là. Eravamo solo io e la mia segretaria in ufficio, gli altri dipendenti erano appena andati via.
    
    Io avevo messo gli occhi su di lei già da qualche mese. A dirla tutta gia da quando arrivò per il primo colloquio. Fin da subito notai le sue due grandi qualità …. Ma non potei solo soffermarmi su quello. Avrei dovuto anche stare attento su mille altre cose che in quel momento mi stava spiegando. Per un attimo mi persi a vagheggiate tra mille pensieri, quando ad un tratto mi dovetti subito riprendere, avevo notato dal suo sguardo, che aveva notato perfettamente la traiettoria dei miei occhi. Con un minimo di imbarazzo raddrizzai il tiro, mi ricomposi e tornai a fare l’uomo d’affari. Cominciai a fare domande molto attinenti al lavoro ecc.
    
    A poco a poco notai una grande professionalità e devozione al lavoro. Tanto da farmi sentire quasi in colpa per averla spogliata con gli occhi.
    
    Da quel giorno la presi nella mia azienda a lavorare e ne fui molto soddisfatto, era davvero formidabile. Ogni tanto vedendola passare senza farmi vedere mi perdevo nei miei pensieri altamente erotici, ma tali rimanevano… Anche se col passare del tempo e per via di una leggera confidenza tra di noi, riuscivo ad intuire che una leggera simpatia era contraccambiata …. con leggeri sguardi ammiccanti e colpetti di ciglia studiati quasi a tavolino.
    
    Le giornate passavano e spesso ci trovavamo soli in ...
    ... ufficio per un oretta dopo il fine lavoro. Nessuno aveva affetti che aspettavano a casa e quindi non ci si poneva il problema.
    
    Un giorno dopo il lavoro come di consueto ci si trova nel mio ufficio per le chiusure settimanali. Quel venerdì pomeriggio anche se di ottobre c’era una temperatura accettabile e avevo le finestre aperte. Verso le 18:00 mentre eravamo uno di fianco all’altro sulla scrivania le chiesi gentilmente di andare a chiudere le finestre anche come pretesto per farla allontanate un attimo. La sua vicinanza soprattutto alla sua scollatura mi provocava uno stato di catarsi e interdizione mentale tale da non farmi lavorare. Così come le avevo chiesto si alzò e andò a chiudere le finestre. Quel giorno indossava dei tacchi, delle calze leggere, una gonnellina appena sopra il ginocchio e una camicetta bianca a maniche lunghe. I capelli sciolti e lunghi aiutavano di molto la mia immaginazione… Vedendo Il suo bel culetto allontanarsi la mia eccitazione saliva. Piano piano chiuse tutte le finestre e si diresse verso di me. La camicetta conteneva giusto giusto la sua misura ben oltre la media .. Il mio sguardo ipnotico per via dell’ ondeggiare di quei due meloni si faceva sempre più insistente.
    
    Finquando …. Il colpo di grazia stava per arrivare. Nel momento in cui stava per chiudere l’ultima finestra, una folata di vento piuttosto fredda investi in pieno la mia assistente. I sui capelli volarono indietro, lasciando la camicetta completamente libera da intralci visivi. ...
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