1. Sono stata violentata


    Data: 13/03/2019, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    Mi chiamo Barbara, ho trentadue anni e sono stata violentata.
    
    E’ successo ieri sera, intorno alle 22. Ero a casa, una bella villetta a piano singolo poco fuori città, e stavo preparandomi per andare a dormire.
    
    Avevo staccato tardi dal lavoro e mi ero fermata a un pub lungo la strada per prendere una pizza margherita, troppo stanca per cucinare. Mentre aspettavo la pizza un paio di ragazzoni, giubbotto di pelle, capelli corti, uno un tatuaggio sul lato del collo, avevano cercato di abbordarmi. Non erano male ma ero veramente troppo stanca per cui declinai il loro invito a bere qualcosa insieme e, appena arrivata, presi la pizza e andai via. Non ci erano rimasti troppo bene, ma al momento non ci feci caso.
    
    Arrivata a casa feci una doccia veloce. Ancora in accappatoio mangiai una metà della pizza, riposi il resto, pulii il poco che avevo sporcato e stavo per andare in camera quando sentii rumore di motori. Dalla finestra vidi due motociclette ferme sul vialetto di casa. Uno scese e venne verso la porta mentre l’altro restava in sella col motore ancora acceso. Sentii suonare alla porta. Distrattamente non pensai alla sicurezza, pensai che si fossero persi e aprii.
    
    Non feci in tempo nemmeno a chiedere chi &egrave, l’uomo mi spinse indietro con forza, scaraventandomi a terra, e entrò. Pochi secondi dopo arrivò l’altro.
    
    Mi impaurii, avevo letto tante storie di rapine finite male, col derubato ferito o addirittura ucciso. Restai a terra immobile e chiesi loro cosa ...
    ... volessero.
    
    – Cosa volete? Se sono soldi ve li darò, non sono molti ma vi darò tutto, basta che non mi fate del male –
    
    Il primo entrato, che chiamerò Bastardo Alfa, si tolse il casco ridendo. Sotto aveva un passamontagna con apertura per occhi e bocca.
    
    – Sì troia, ci darai tutto, veramente tutto –
    
    Seguii il suo sguardo che era puntato sulle mie gambe, scoperte nella caduta. Mi coprii subito e cercai di fare la dura.
    
    – Mio marito sta per rientrare, fareste bene a andarvene. Farò finta che non sia successo nulla basta che ve ne andiate –
    
    Il Bastardo Alfa rise ancora.
    
    – Ma davvero? E come mai non hai la fede? –
    
    Quel bastardo aveva spirito d’osservazione.
    
    Intanto l’altro, che chiamerò Bastardo Beta, si era anche lui tolto il casco, anche lui col passamontagna, e mi si era avvicinato.
    
    Scattai in piedi cercando di correre in cucina, da lì una porta secondaria mi avrebbe permesso di scappare. Inutile. Alfa scattò più veloce di me afferrandomi per un braccio e sbattendomi di nuovo a terra. Mi misi a piangere.
    
    Li avevo entrambi vicini. Mi afferrarono insieme, quasi pesassi nulla, e mi scaraventarono sul divano. Nell’atto l’accappatoio si aprì rivelando la mia nudità. Mi accoccolai sul divano cercando di coprirmi, continuando a piangere terrorizzata.
    
    – Adesso fai la brava, se non rompi le palle non ti facciamo nulla, vogliamo solo divertirci un po’. –
    
    Era stato Beta a parlare, sedendosi vicino a me mi aveva afferrato un braccio cercando di staccarlo ...
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