1. Tre semplici regole 1


    Data: 11/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: alexwriters, Fonte: Annunci69

    Come sempre vi chiedo di dirmi cosa ne pensate, ho provato un genere nuovo, una fantasia che cova nella mia testa. Essendo lungo anche per me, l'ho diviso in due pari.
    
    La parte uno è solo l'introduzione alla seconda parte, il racconto finisce nel secondo capitolo.
    
    Attendo i vostri commenti.
    
    TRE SEMPLICI REGOLE 1
    
    Mi aveva dato tre semplici regole.
    
    A dire la verità erano quattro ma l’ultima, a dirla tutta, andava a corollario della seconda, era una sua estensione.
    
    Era stato costretto a precisarla molto bene perché, anche se sapevo di non doverlo fare, non riuscivo a togliermi il vizio, con suo grande rammarico e bruciante godimento delle mie terga.
    
    Ho capito, l’ho tirata troppo per le lunghe e siete curiosi, eccovi le regole:
    
    1 NON TOCCARMI SENZA IL SUO PERMESSO
    
    2 ESSERE SEMPRE RISPETTOSO ED EDUCATO
    
    3 NON DIRE PAROLACCE
    
    2b (4) NON INTERROMPERLO MENTRE STA PARLANDO
    
    La quarta, croce e delizia, proprio non riesco a rispettarla. Finisco sempre al muro per la mia boccaccia (anche se questa volta, beh lo scoprirete ma niente pausa di riflessione al muro a meditare).
    
    Anche per le parolacce, se devo essere onesto, eh beh ….. ammettiamolo non è che con educazione e rispetto me la cavi molto meglio.
    
    Che volete farci sono un monello patentato, laurea ad honoris con specializzazione in lingua lunga.
    
    Non iniziate a malignare, non sono poi così terribile, ok un po’ (tanto?) sfrontato, ma a chi non piacciono i cattivi ragazzi?
    
    Torniamo a ...
    ... noi, vi ho raccontato delle mie regole perché – cosa? Sì stranamente non ho problemi a rispettare la prima -, dicevo – basta ridere in sottofondo, smettetela o vi faccio assaggiare la mia medicina! - Dicevo, vi ho raccontato delle mie regole perché quel giorno, in vista di una serata esclusiva in cui sarei stato il suo accompagnatore e per cui era richiesto un abbigliamento estremamente formale, eravamo andati a fare shopping.
    
    Adoro lo shopping, jeans sfrangiati, bucati, strappati, magliette attillate con stampe, teschi, loghi old style o vintage, giubbotti di pelle ….. insomma cosa vi credete, ho ventiquattro anni, sono giovane.
    
    Quando arrivammo davanti alla boutique di sartoria inglese mi caddero letteralmente le palle.
    
    Vi rendete conto? Sartoria inglese! Stile pinguino, anzi becchino.
    
    Iniziai a protestare ancor prima di entrare ma fui prontamente messo a tacere, gli ospiti pretendevano il nero e nero sarebbe stato.
    
    Entrammo, mi mise una mano alla base della schiena e senza neanche darmi il tempo di guardarmi attorno mi condusse all’interno del negozio, in un’ala appartata.
    
    Iniziavo a essere insofferente e gli sibilai che sapevo benissimo camminare da solo, non mi serviva la guida.
    
    Il suo sguardo di ghiaccio mi fece arrossire e mormorai delle deboli scuse. Merda, portare rispetto!
    
    Posso non condividere, posso non concordare, posso discutere, ma non posso parlargli in modo scortese.
    
    Tolse però la mano dalla mia schiena e lo seguii fino a un soffice ...
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