1. Il pieno di sborra


    Data: 11/03/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Pisellino, Fonte: EroticiRacconti

    Lo stomaco pieno di sborra.
    
    Non ne ho mai più ingoiata così tanta, un rimescolare dentro, assieme alla sensazione di acido mi è arrivato su il caratteristico odore di ammoniaca del liquido seminale quando ristagna, si è aggiunto al saporaccio dell’ultimo che mi ha sborrato in bocca, amarissimo, chissà cosa ha mangiato, sicuramente fuma ed ha assunto alcool. Una schifezza. Cavolo, pensavo, fra tutta quella che ho bevuto proprio in fondo quella più cattiva.
    
    Malgrado questo ho cercato di digerirla e di non vomitare, le persone che in quel momento sono con me si sarebbero accorte di questa cosa e mi avrebbero chiesto cosa mi stesse succedendo.
    
    Non sarebbe stato il caso, avrei dovuto liberarmi prima ma non ci ho pensato, adesso sono lì con loro.
    
    Intendiamoci, ingoio sborra fin da quando ho memoria, ho bevuto litri di quella crema, conosco tutte le varianti di sapore ed odore che nascono dalle abitudini alimentari e di vita dei maschi, più si comportano male e peggiori sono l’odore ed il sapore del loro liquido seminale.
    
    La ingerisco quasi ogni volta che vado con un uomo, uscita direttamente dai cazzi che poi ripulisco, dopo che si sono soddisfatti in ogni mio orifizio, scatenati in un tripudio di pompini, gole profonde, inculate multiple ed estreme, oppure l'ho succhiata sgorgante dal culo spanato di uno delle amichette che è stata appena sbattuta fino al limite assieme a me e che si scarica spruzzandomela in gola, magari mescolata alle altre cose che escono da ...
    ... quel posto, leccata via dal pavimento dove era finita, dal bordo della tazza del cesso, ma mai così tanta in una volta come in quel giorno della scorsa estate.
    
    Si tiene la grande festa paesana annuale, nel parco attrezzato sulla sponda del fiume, giochi, musica, balli, canti e stand enogastronomici.
    
    Uomini ubriachi, carichi, gonfi di vino e di voglia, le grasse mogli cicalecciano fra loro, ignare.
    
    Un bel branco, ci sono anche quelli di fuori, capitati lì per l’occasione.
    
    Ad un certo punto un paio di conoscenti mi hanno preso da parte: “Ciao fighetta, ce lo fai un pompino? Ma oggi gratis, eh!”.
    
    Questi sono due ai quali non posso dire di no, miei clienti quando sono R. , si servono del mio culo e della mia bocca da tempo, assieme ed uno per volta. Lo fanno a P., in città, dove mi travesto e faccio la puttanella in minigonna, mi pagano profumatamente per sfogare le loro voglie.
    
    Sono venuti al paese per la festa e mi hanno riconosciuto.
    
    Due veri porci, mi piacciono, e non è un fatto trascurabile.
    
    Ci siamo diretti verso un campo abbandonato lì vicino, un posto sicuro, raggiungibile con un viottolo seminascosto. Si arriva in una depressione, un anfratto ombreggiato, circondato da alberi e cespugli di rovi, invisibile.
    
    Appena lì mi sono seduto sopra un tronco divelto, c’ero già stato per lo stesso motivo e sapevo cosa fare. Mi sono tolto i pochi abiti che ho addosso, bermuda e maglietta, roba fica, firmata, non voglio sporcarla, può essere colpita da qualche ...
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