Trasferta di lavoro, serata
Data: 08/03/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Alvertn, Fonte: Annunci69
Vado al ristorante convenzionato, sono circa 200 metri, entro e sono in una sala bar rivestita in legno sia sulle pareti che soffitto, con giochi di travi in rilevato e pannelli sfondati. Alcuni quadri ad acquerello, belli e ben fatti, sulla destra la porta con indicato ristorante
Mi avvio mentre arriva una persona
"Buon giorno"
" buon giorno, sono ospite del miramonti, vengo per la cena."
" perfetto, mi hanno avvisato che arrivava, cliente importante e particolare, venga"
Lo seguo, mi domando che presentazione mi avrà fatto l’albergo ma si va avanti. Non mi porta nella sala ristorante, segnalata dalla scritta e che avevo appena visto. Un corridoio e poi una porta in legno vecchia con la maniglia in ferro a leva.
Apre e mi trovo in un locale a stube antica. Molto bella e ci son solo io.
Mi racconta che è una stube del 1700 e che la tengono con molta cura
Mi fa accomodare in un tavolo in legno fatto da assi da 8-10 cm di spessore, vecchio e splendido
Sono da solo e mi guardo intorno. Mi alzo e vado ad osservare da vicino i due quadri di paesaggio, belli e profondi. Poi il Cristo in croce in legno anch’esso antico e ben conservato
Dopo circa 10 minuti arriva il signore che mi ha accompagnato con un piatto
“il piatto di benvenuto per lei”
Lo posa davanti a me. Guardo il piatto e poi guardo lui
Su un letto di crema ci sono due mezze patate vicine sulla sinistra, una mezza zucchina a loro appoggiata e che si lancia verso destra incisa a forma ...
... di cappella e degli schizzi bianchi di crema.
Un capolavoro di arte culinaria del cazzo.
Lo guardo fisso negli occhi. Mi viene il dubbio, che è certezza che lo abbiano avvisato di quanto successo in albergo. “un capolavoro” gli dico
E’ lui ora che mi fissa e sorride. Sposta il grembiule e “questo è il vero capolavoro” mostrando il suo cazzo già fuori, già duro, e di discrete dimensioni.
Guardo quel cazzo, mi viene una voglia di provarlo di assaggiarlo di sentirlo.” E si hai ragione” lo impugno, duro e pulsante, caldo e voglioso. Lo meno su e giù e poi mi avvicino e lo lecco.
Lui si stacca con mia meraviglia. Lo fisso aspettando una giustificazione. Sorride, mi prende la mano “vieni”
Usciamo dalla stanza dalla parte opposta a quella da cui sono entrato, un breve corridoio e mi porta dentro una stanza da letto con una parete completamente a specchio, che poi vedo che è un armadio ad ante scorrevoli a specchio. Una grande figata ma anche porcata
In piedi vicino al letto mi bacia e contemporaneamente inizia a spogliarmi, stacca le labbra per far passare la maglia e poi si incollano nuovamente
Le lingue giocano, si sfidano, si spingono si coccolano. Slaccia la cintura, cala la cerniera, apre il bottone, scivolano i pantaloni e prende le mutande sui fianchi e le fa scorrere sino a dove le braccia sue arrivano senza lasciare le mie labbra ed il lungo bacio che ci stiamo dando.
Inizia a spogliarsi anche lui, e una volta rimasto con il torace nudo si stacca ...