1. I lati oscuri


    Data: 08/03/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Incesti Autore: Ghostwriter, Fonte: RaccontiMilu

    Anche stasera, come sempre ultimamente, non mi restano nemmeno le energie per pensare anche solamente al mettermi ai fornelli. Rifletto e decido che forse una capatina per cena a casa di mia madre potrebbe essere niente male. La chiamo, e come spesso accade devo attendere almeno una decina di squilli prima che riesca a rispondere, probabilmente per l’abitudine all’essere sempre indaffarata in qualcosa.
    
    – Pronto –
    
    – Ciao Cristina, sono Edoardo –
    
    – Ciao Edo…finito in ufficio?..chissà perché ma una chiamata a quest’ora solitamente presuppone un casuale autoinvito a cena’.sbaglio? –
    
    – Ehm…a dire il vero faccio fatica ad ammettere che tu riesca a pigliarci sempre, nelle tue predizioni gastronomiche’-
    
    – Eheheh…non ti conoscessi da così tanto’..-
    
    – Scherzi a parte, ci sono problemi se passo?..hai da fare? –
    
    – In effetti mi stavo preparando per uscire con Elena, viene a cena e poi abbiamo appuntamento fuori con le altre per le dieci, quindi un boccone anche per te possiamo anche permettercelo, l’arrosto &egrave in forno da un pò –
    
    – Arrosto prenotato allora mamma…regolo il livello di fame sulla frequenza giusta, eheheh, e arrivo… –
    
    Mi chiamo Edoardo, come probabilmente avete capito, ho 35 anni e mi occupo di consulenza aziendale. Ero un avvocato, o meglio, lo sono ancora, almeno sostanzialmente. Ho esercitato la professione per quattro anni, prima di decidere definitivamente di abbandonare le aule di tribunale in favore dell’ambiente aziendale ...
    ... commerciale, decisamente più congeniale al mio carattere ed al mio modo di lavorare.
    
    Cedetti lo studio legale che era stato il punto di riferimento ed il vanto di mio padre, avvocato anch’egli, prima che una cliente dominicana decidesse che oltre alla prestazione professionale fosse anche il caso di accaparrarsi la totalità delle altre prestazioni rimanenti. Aveva lasciato lo studio nelle mani del sottoscritto e di tre storici colleghi ed aveva ben deciso che fosse arrivato il momento di dedicarsi alla cura di un pezzettino di spiaggia caraibica sulla quale aveva allestito il suo buen retiro.
    
    Ovviamente la decisione di mio padre aveva incontrato una resistenza da parte della moglie, Cristina, non tanto in virtù di una fantomatica vena d’amore che ancora la unisse a lui, quanto invece per la necessaria organizzazione del futuro senza di lui, per la suddivisione dei beni e per la pianificazione della gestione del piccolo patrimonio di famiglia, che aveva sempre permesso a mia madre di dedicarsi alla cura della nostra splendida casa ed alla sua passione di pittrice, mai sopita dopo l’esperienza all’accademia delle belle arti, frequentata da giovane prima di incontrare lui.
    
    Riflettendo a posteriori sul rapporto dei miei genitori, in effetti non posso non ammettere come l’equilibrio che reggeva la coppia fosse, almeno all’apparenza, stranamente stabile. Mio padre aveva da molto tempo, almeno da quanto ricordassi io, dedicato quasi totalmente la sua persona alla professione legale, ...
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