1. Io e fausto


    Data: 06/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: marconzo, Fonte: Annunci69

    Quando sei gay è normale guardare nei bei ragazzi prima il pacco poi la faccia ed infine il fisico,
    
    se questi 3 parametri sono soddisfacenti la mente si scioglie in pensieri tipo quanto lo avrà grande ,come scoperà bene , bacerà da dio, se mi concedesse il suo corpo per mezzora me lo leccherei come un gelato e via via finche non ne passa un altro magari più bello ancora e si ripetono i pensieri , qualche volta, molto raramente, però può capitare che tra i due tipi si incrocino gli sguardi e i pensieri di entrambi siano gli stessi allora il desiderio di entrambi in questi casi si concretizza e la storia va a buon fine. In vita mia la storia del genere più singolare mi è capitata a milano alla stazione centrale. Giovane bello e con pochi soldi ho passato una notte in stazione per poter prendere il 1° treno per Genova alle 5 . La sala di attesa della 2^ classe era come un porto di mare
    
    gente di tutte le razze che entrava ed usciva in continuazione alle 23 mi sistemo su una poltroncina con l’intento di farmi un pisolino da una visione generale del posto passo ad un’ottica più particolare e vedo seduto 2 metri davanti a me con gli occhi chiusi un bellissimo ragazzo sulla trentina in bermuda color cachi felpa grigia capelli castani un po lunghi.
    
    Me lo scruto e vedo che è veramente bello quindi i soliti pensieri. Dopo una decina di minuti dal quale nn avevo staccato lo sguardo lui apre gli occhi fa una panoramica poi vistosi fissato i nostri sguardi si incrociano ed ...
    ... entrami ci fissiamo , chiudiamo gli occhi, ci rifissiamo insomma vogliamo parlarci , lui mi chiede una siga e alzandosi per venire a prenderla il mio sguardo corre sul pacco abbastanza pieno pensando a quello che ci sarebbe stato dentro, gli do la siga e lo faccio accendere con l’accendino(allora si poteva fumare ovunque) si risiede al suo posto , si passa la mano sinistra
    
    sul pacco aggiustandosi il cazzo, beate quelle dita. Nei nostri continui sguardi traspare il desiderio di far conoscenza ed alzandosi il suo vicino di poltroncina mi siedo accanto a lui, per parlare
    
    gli dico che andrò a Genova, lui parla italiano con un accento spagnolo mi dice di chiamarsi
    
    Fausto, di essere figlio di emigrati italiani in uruguai e di tentare la fortuna in italia. E’diretto a Taranto da parenti e non ha molti soldi. Mi piace molto ed io devo piacere a lui gli propongo di venire a Genova con me il biglietto lo avrei pagato io, lui felice del fatto acconsente . Alle 5 via da milano siamo in uno scomparto con atri passeggeri e seduti accanto sembriamo due vecchi amici, lui ha capito che sono gay e appena prendiamo le gallerie tra Milano e Genova mi sento accarezzare inequivocabilmente la mano al buio, non mi sembra vero poter avere una storia con lui ne segue
    
    un continuo sdruscio cercando di non far carpire la scena agli altri passeggeri sonnecchianti. Finalmente verso le 7 del mattino siamo a Genova ed appena fuori la stazione principe troneggiava un’insegna “PENSIONE R..A” gli propongo ...
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