1. Una donna per amico. Io, Daria e i fantasmi.


    Data: 22/09/2017, Categorie: Sentimentali Autore: Lucido De Lirio, Fonte: EroticiRacconti

    ... aver fatto la scelta giusta o, almeno, giusta per quel momento.
    
    Però i momenti non sono tutti uguali. E giunge anche quello che non ti aspetti.
    
    - Pronto?
    
    - Ciao. Dormivi?
    
    - Daria … è domenica e sono le sei. Secondo te?
    
    - io no.
    
    - ok, e adesso che siamo pari?
    
    - ti va un giro?
    
    - dove?
    
    - poi te lo dico. Stanotte ho sognato un posto.
    
    - Tra un’ora passo a prenderti.
    
    - un’ora? Ma che devi fare in un’ora? Alle sei e mezza ti voglio qui.
    
    - uff, va bene, ma la colazione me la offri lì da te.
    
    - affare fatto. Sbrigati.
    
    Mezz’ora! In pratica quindici minuti per me e quindici per tirare fuori la moto, controllare olio, gomme, fare benzina e poi raggiungerla.
    
    Mi ricompensa con una colazione degna di un re.
    
    - allora, dove si va?
    
    - conosci Valsinni?
    
    - certo. È un’oretta di strada.
    
    - Beh, non abbiamo tutta questa fretta. Prendiamocela comoda e allunghiamo un po’.
    
    Partiamo. Pigramente ci inoltriamo per stradine secondarie tra le colline. Tre ore dopo siamo lì.
    
    La cosa più interessante a Valsinni è il castello di Isabella Morra. Poetessa di nobile famiglia, assassinata a soli ventisei anni dai suoi fratelli.
    
    Il castello adesso è di proprietà privata, di un avvocato che vi abita, ma che ha lasciato alcune stanze disponibili per le visite guidate.
    
    Rosario, la guida, illustra il castello, racconta la storia di questa bella e sfortunata donna e declama con vera passione alcuni dei sonetti da lei composti.
    
    Riporto sommariamente ...
    ... qualche cenno.
    
    Isabella Morra, nata nel 1520, era una ragazza colta ed istruita. Per motivi politici il padre fu costretto a fuggire in Francia. Isabella soffrì molto questa mancanza: in un componimento descrive la sua vana attesa di vedere una vela che le riporti il padre, o almeno sue notizie.
    
    Entrò in corrispondenza con un nobile di un paese vicino: il barone Diego Sandoval de Castro, anche lui appassionato di lettere e poesia. I fratelli di lei però osteggiarono questo rapporto, che in realtà era puramente epistolare, sospettando una tresca col barone, uomo sposato. Per di più i Morra e i Sandoval de Castro appartenevano a fazioni nemiche. Tre dei suoi fratelli uccisero Isabella pugnalandola nella sua camera. Pochi giorni dopo uccisero anche il barone, appostandosi a tradimento in un bosco.
    
    Daria è incantata. Da tutto. Dalle parole e dalla passione che ci mette Rosario, dal posto, dai versi declamati e già letti anche lungo i vicoli del paese, dalla figura triste di questa povera giovane donna.
    
    - ma è vero che nel castello si aggira ancora il fantasma di Isabella?
    
    Chiede a Rosario che sibillinamente risponde:
    
    - eh, signora. Si dice così. Chissà? Gli spiriti esistono, ma bisogna crederci.
    
    Daria vuol restare ancora un po’ in giro per le sale. Sembra persa in pensieri impenetrabili. Rimane a lungo a fissare una finestra.
    
    Ad un certo punto si spegne la luce. La stanza resta non proprio al buio, ma in penombra. La vedo impallidire e arretrare verso una ...