1. Io e mamma sotto sequestro


    Data: 08/11/2017, Categorie: Incesti Autore: taboo, Fonte: RaccontiMilu

    Ho ancora paura che, alla fine, Possa succedere.
    
    Mia madre &egrave ancora una gran bella donna. E’ lì, legata mani e piedi, supina, su un minuscolo lettino, come servita su un piatto d’argento. Un bocconcino che dei veri maschi non possono non desiderare.
    
    Quella sera cenavamo tranquilli nella nostra villa. Mio padre era ancora in ufficio; comprensibile quando sei un importante dirigente e hai grosse responsabilità.
    
    Ce li trovammo in cucina. Da dove entrarono? Quanti erano? E chi lo sa. Entrarono con una tale furia ed energia che potevano essere dieci, venti, ma anche solo tre. Pensammo subito alla semplice rapina, manteniamo il sangue freddo e cerchiamo di assecondarli; non vale rischiare la vita per un po’ di soldi. Ci puntarono le pistole e ci dissero di seguirli. Eravamo confusi; facemmo comunque come dicevano.
    
    Ebbi un attimo in cui pensai di reagire, ma un paio di occhi che spuntavano da un passamontagna capirono subito le mie intenzioni e mi fecero capire che non era il caso.
    
    Ci fecero salire su un furgone. Ci legarono le mani dietro la schiena e ci misero un sacco in testa.
    
    D’allora siamo in questa stanzetta, su due lettini, mani e piedi legati alla testata e alla base. E’ sempre buio, abbiamo perso la cognizione del tempo.
    
    Non &egrave diverso da come si vede nei film. Noi facciamo come dicono e loro ci rispettano e ci garantiscono quel minimo indispensabile ad ogni essere umano. Mi rimane comunque la paura che possano approfittarsene. Fino ad ora ...
    ... hanno avuto un comportamento corretto; ma hanno sempre il coltello dalla parte del manico.
    
    Ce ne uno che mi irrita più di tutti. Indossano sempre il
    
    passamontagna, non riesco a vederli in volto; ma le mani delicate, il corpo magro e non ancora robusto rispetto a quello degli altri, mi fanno pensare che sia abbastanza giovane. Non a caso &egrave quello che ci fa la guardia, “il palo”; &egrave quello a cui dobbiamo rivolgerci in caso di
    
    neccessità.
    
    E’ fu proprio lì che cominciai a sudare freddo. Arrivò il momento in cui incominciammo a sentire il bisogno di usare il bagno. Decidemmo di trattenere il più possibile; non sapevamo quanto sarebbe durata, magari saremmo stati liberi da lì a poco. La lettera per il riscatto mamma l’aveva già scritta. Un esperienza terribile. Sentimmo il rumore della serratura che si apriva; subito ci passò un brivido di terrore sulla schiena. D’improvviso, la porta si aprì e la luce entrò prepotente, facendoci male agli occhi. Quando riuscìi a tenere gli occhi aperti, vidi mia madre che cercava di alzare la schiena, gemendo di dolore. Gli
    
    avevano liberato le mani: “adesso scrivi una lettera a casa…”. Gli stavano vicinissimi. Vedevo le loro mani su di lei, più che altro per assicurarsi che non facesse qualche stupidata. Fu comunque un immagine che mi fece effetto. Non avevo visto nemmeno mio padre prendersi una confidenza simile, almeno non in mia presenza. Ora degli sconosciuti, virilissimi, dominavano mia madre, le tenevano un braccio, ...
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