1. La prima volta sull'autobus


    Data: 21/02/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Marta G., Fonte: EroticiRacconti

    Era la classica giornata di fine luglio calda e afosa. Come al solito all'uscita dal lavoro mi recai alla fermata del bus. Già dalla calca capii che sarebbe stato un viaggio super affollato il che non la calura estiva non è mai un piacere. Tuttavia perlomeno avevo azzeccato il vestiario essendomi messa super leggera; indossavo un bel vestitino floreale che arrivava sopra il ginocchio e sandali.
    
    Dopo qualche minuto di ritardo arrivò il bus che stavo aspettando. Salii e mi sistemai verso il fondo dove c'era l'unico spazietto disponibile. Chiaramente l'unico posto che trovai fu un posto in piedi, ma almeno ero vicina al finestrino e riuscivo a vedere fuori e a respirare un po'.
    
    Il mezzo partì con i soliti strattoni bruschi.
    
    Dal lavoro a casa mi devo sciroppare quasi tutti i giorni una quarantina di minuti di autobus.
    
    Alla seconda fermata la folla dentro il mezzo si fece ancora più fitta.
    
    Dietro di me si incollò un uomo, lo guardai con la coda dell'occhio. Mi dava la schiena, la sentivo un po' sudaticcia attaccata alla mia. Poi, mentre ero intenta ad osservare il traffico fuori, sentii che si girava. All'improvviso capii perché si era voltato. Avvertii il contatto di qualcosa sulla mia natica destra, mi stava inequivocabilmente facendo la mano morta. Avevo sempre pensato che avrei reagito con un ceffone ad una situazione così, invece incredibilmente la cosa mi faceva sentire a disagio, ma anche un po' eccitata, quindi rimasi ferma e decisi di far finta di nulla. Il ...
    ... mio atteggiamento passivo probabilmente incoraggiò l'uomo dietro di me che dalla mano morta passò ad afferrare con una presa bella salda la mia natica. Sono sincera, quella presa ferrea fece passare il disagio che lasciò posto del tutto all'eccitazione.
    
    Iniziai, però, a guardarmi a destra e a sinistra per verificare che nessuno ci stesse guardando. In realtà eravamo così stretti che nessuno stava facendo caso a quello che lo sconosciuto stava combinando.
    
    Lui nel frattempo era passato all'altra natica. Io per fargli capire che ci stavo inarcai leggermente la schiena alzando di un po' il mio culetto. Questo evidentemente fu un segnale molto chiaro per lui che non perse tempo a portare il taglio della sua mano nel solco tra le natiche, sempre da sopra il vestitino. Io mi sentivo già bagnata tra le gambe e sapevo che non era sudore causato dall'alta temperatura.
    
    L'uomo di sicuro sembrava sapere il fatto suo e poco dopo divenne ancora più audace e insinuò la mano sotto il vestitino. Per prima cosa tocco le natiche lasciate nude dal mio perizomino. Ammetto che la sensazione della sua mano sul mio culetto nudo mi dette i brividi. Quindi scostò con una manovra sapiente il perizoma e appoggiò un dito sul forellino di dietro. Pensai tra di me che avrebbe infilato il dito e ciò mi avrebbe fatto saltare, ma non lo fece. Giocò insistentemente con il mio buchetto del culo facendomi eccitare fino all'inverosimile. Inutile dire che ormai ero fradicia sulla fighetta. Inevitabilmente ...
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