1. Ricordo del tempo che fu


    Data: 07/11/2017, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sesso di Gruppo Autore: franny, Fonte: RaccontiMilu

    Questa storia, che mi accingo a raccontarvi, appartiene al mio passato. Infatti, all’epoca dei fatti ero più giovane e soprattutto libera sentimentalmente e dal vincolo matrimoniale. Avevo iniziato una relazione con un uomo più grande di me. Lui si chiamava Giorgio ed era un uomo dall’aspetto molto gradevole ed era di ottima cultura, era un insegnate alle scuole superiori. La nostra relazione che durò quasi un anno, dal punto di vista sessuale era profondamente segnata dalla sua voglia di dominare. Un giorno, parlando mi disse che avrebbe voluto spingere la nostra esperienza sessuale su nuovi binari e che avrebbe desiderato molto portare un’altra persona nel nostro gioco di coppia. La cosa inizialmente non mi piacque, ed infatti rifiutai. Da allora, però, lui mi chiese questa cosa con continuazione ed io alla fine accettai. Così lui, un pomeriggio mi telefono e mi disse di preparare la cena per lui e per un ospite, inoltre, mi disse che io avrei dovuto servirla a loro come una cameriera, ma completamente nuda. Poco prima di cena Giorgio tornò a casa, per controllare che tutto procedesse nel modo migliore, mi ordinò di indossare solo delle autoreggenti e delle scarpe col tacco. Poi fissandomi attentamente mi disse che così ero perfetta. Ci baciammo a lungo, poi mi disse col suo solito tono autoritario che durante la cena non avrei dovuto proferire parola, e che dovevo solo obbedire ai loro ordini; detto questo mi diede un bacio ed uscii di casa. Mentre attendevo, rimasi a ...
    ... pensare a quella situazione e fui anche sul punto di mandare tutto a ‘quel paese’. Però dentro di me, una parte di me, quella sicuramente più lussuriosa, voleva vivere quest’esperienza che sembrava folle ed eccitante. Contrastata com’ero, non sapevo che fare, ed intanto Giorgio e l’ospite arrivarono. In quel momento capii che ormai era troppo tardi per ogni ripensamento e che avrei dovuto, nonostante tutto, vivere quella esperienza. Quindi mi dissi che se dovevo giocare tanto valeva farlo come si deve. Appena i commensali si sedettero a tavola mi affacciai alla sala da pranzo e Giorgio subito mi ordinò di portare in tavola la prima portata. Feci un gesto di assenso e dopo un po’ tornai con il primo, ebbi modo di vedere così il nostro ospite. Era un tizio alto e magro, con il viso leggermente butterato coperto da una barbetta incolta. Si chiamava Riccardo, e quando mi vide sul volto gli si aprii un ampio sorriso. Mentre appoggiavo il piatto davanti a quest’ultimo lui allungo una mano e si mise a palparmi il fondoschiena. Io non dovevo dire nulla e così lo lasciai fare, appena smise tornai in cucina ma riuscii a sentire il suo commento a Giorgio ‘brava e ben istruita la tua schiavetta’. In quell’istante, in cucina mi ritrovai ad odiarmi per il semplice fatto che quella situazione mi stava eccitando. Fui richiamata in sala, e mi fu ordinato di mettermi in piedi davanti alla tavola perché volevano guardarmi. Ubbidii. Mentre mangiava famelico, Riccardo, mi squadrava i seni e il pube ...
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