1. Issam


    Data: 18/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Trans Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster

    Da quando avevo iniziato l'università, l'esame di fisica due era l'osso più duro che mi si fosse presentato. L'avevo già dato due volte senza riuscire a passarlo, e sapevo che anche la terza non sarebbe andata meglio.
    
    Così quando Abdel, un mio compagno tunisino che studiava in Italia e che era il migliore del corso mi propose di prepararlo con lui, accettai volentieri.
    
    Ci vedevamo in biblioteca e studiavamo secco, concedendoci poche pause e ci trovammo presto avanti col programma. Abdel era davvero in gamba e mi fu di grande aiuto.
    
    Un pomeriggio ci trovammo a casa mia - la biblioteca era chiusa - e dopo almeno tre ore fitte fitte mia madre ci portò un caffè consigliandoci di prenderci una pausa. Bevendo il caffè e mangiando qualche biscotto, Abdel mi raccontò del suo paese, della nostalgia di casa, della mancanza di amici italiani e, soprattutto, di donne.
    
    Le ragazze italiane non ne vogliono sapere di un tunisino - mi confessò sconfortato.
    
    Lo immagino - riposi - e allora come fate?
    
    In che senso?
    
    Nel senso…..hai capito….. col sesso, voglio dire.
    
    Ah, quello. No, il sesso non è un problema. Per quello ci arrangiamo tra di noi.
    
    Tra di noi, chi? Scusa.
    
    Coi miei compagni di stanza. Io qua divido una camera con altri tre ragazzi tunisini e quando c'è bisogno facciamo tra di noi.
    
    Capisco - risposi lasciando cadere il discorso. Mi ero avventurato su un terreno scivoloso. Il mio amico, intuendo il mio imbarazzo, si mise a ridere.
    
    Guarda che non ...
    ... siamo froci, come dite voi. Solo che a vent'anni, se non trovi ragazze e non hai i soldi necessari per pagarti una puttana, devi pure arrangiarti in qualche maniera. A me piacciono le donne, eccome, ma quando hai le palle che scoppiano ti accontenti anche di un amico.
    
    Ci rimettemmo a studiare e per parecchi giorni non ne parlammo più fino a quando, durante una delle solite pause, lui riprese il discorso.
    
    Non vorrei che tu pensassi male di me - mi disse.
    
    Scusa? - non capivo di cosa stesse parlando.
    
    Riguardo alle donne e al fatto che ci arrangiamo tra ragazzi. A te non è mai capitato?
    
    Si, quando ero più piccolo. All'oratorio ci tiravamo le seghe in compagnia tra ragazzini; a volte ce le facevamo tirare da qualche pretino, ma appena ho conosciuto qualche ragazza ho smesso.
    
    Beato te. Adesso, per esempio, saranno almeno cinque giorni che non mi sfogo e ho le palle che mi fanno male da tanto che sono cariche.
    
    Mi dispiace, ma io cosa ci posso fare? - l'argomento mi stava imbarazzando anche perché non sapevo dove Abdel volesse andare a parare.
    
    Visto che siamo parecchio avanti col programma e che in casa tua oggi non c'è nessuno, potremo ad esempio divertirci un po'.
    
    Scusa?
    
    Ma si che hai capito. Tu sei un bel ragazzo ed io pure. Ci divertiamo un po' e tutto finisce li.
    
    Tu sei matto. A me piacciono le donne.
    
    Anche a me, te l'ho già detto, ma ci possiamo divertire anche tra di noi.
    
    Lo guardai con attenzione e mi accorsi, per la prima volta, che era ...
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