1. Il piacere è tutto nostro - Parte 1


    Data: 16/02/2019, Categorie: Masturbazione Autore: lemongrass7, Fonte: EroticiRacconti

    ... c'era lui di fianco a lei, e stava dormendo. Tuttavia non riusciva a smettere di guardare il suo pene, di pensare a quanto la faceva bagnare e smaniare sentirselo vicino, tra le cosce, prima di accoglierlo definitivamente al proprio interno. Si sfiorò con una mano l'interno delle cosce, che trovò morbide e leggermente sudate. Le accarezzò appena e poi toccò col medio le proprie mutande, all'altezza della sua entrata, e le trovò umide. Pensò ancora una volta a quello che stava facendo, a quello che aveva già fatto e a quello che aveva voglia di fare.
    
    Iniziò a muovere il dito, strisciandolo in maniera lieve contro le mutande, che sentiva bagnarsi sempre di più. A quel punto ogni freno era sparito: si sentiva in colpa perché il suo uomo era proprio lì, di fianco a lei, ignaro di tutto, ma d'altra parte era eccitata, aveva voglia di toccarsi, e di farlo lì, nel calore del loro letto. In fondo lo faceva per sé, sì, ma anche per lui. Lo faceva perché non se ne vergognava, perché lì era tranquilla, perché la sua presenza la eccitava. Fece scendere la sua mano destra dentro le mutande e, facendola scorrere attraverso il suo pelo umido, si diresse subito verso le labbra, che trovò calde e bagnate. Fece scorrere un dito fra di loro in maniera delicata, come si fa tra le pagine di un libro appena comprato o troppo vecchio, e poi lo direzionò sul clitoride, già molto sensibile. Non appena lo toccò iniziò a sospirare. Cominciò con un movimento lento e circolare, non voleva essere ...
    ... troppo aggressiva. Tornò ad attingere alla sua fonte, bagnandosi la punta del dito, e iniziò a spingere con più decisione sul clitoride.
    
    Senza fare rumore, si spostò, sdraiandosi sul proprio fianco sinistro e volgendosi verso di lui. Stavolta lo guardò per intero e pensò a quanto fosse fortunata. Lo amava, adorava stare con lui e pensava a quanto fosse bello sentirsi totalmente a proprio agio con qualcuno, al punto da fare ciò che stava facendo.
    
    Con la mano sinistra ad accarezzare i propri seni, aumentò il ritmo della destra e iniziò a sospirare più forte. Scorreva veloce il dito tra le labbra, portandolo dal clitoride all'entrata della vagina. Le piaceva farlo così, prima piano e poi forte, per poi accompagnarsi fino alla fine. Ad un certo punto perse il controllo e si penetrò, andando più a fondo di quanto aveva pensato, e non fece in tempo a spostare la sinistra dal capezzolo che stava torturando alla bocca per trattenere un gemito che inevitabilmente le sfuggì. Quello che sentì poi la atterrì.
    
    "Mmmmh".
    
    Il suo ragazzo, stiracchiandosi, iniziò lentamente ad aprire gli occhi, rivolti verso il soffitto.
    
    In quel momento avrebbe voluto smettere, forse avrebbe dovuto, ma non ce la faceva, le stava piacendo troppo e non riuscì a controllarsi. Tolse la mano da davanti alla bocca e si penetrò completamente con il medio, lasciando uscire un altro gemito, stavolta più forte e inequivocabile. A quel punto il suo ragazzo si girò nella sua direzione e la vide: sdraiata di ...