1. Le ripetizioni orali della puttanella (seconda par


    Data: 12/02/2019, Categorie: Prime Esperienze Trans Tabù Autore: evablu, Fonte: xHamster

    ... provare un pizzico di illusione, una manciata di secondi di amore e accettai che mi scostasse dal suo uccello tirandomi delicatamente i capelli e la testa all'indietro, mi puntò con la sua grande cappella nuda e masturbandosi lentamente iniziò a godere ululando e a schizzarmi come se avesse avuto un estintore in mano.
    
    Guadagnai il bagno in silenzio, nello specchio solenne e con due lampadine antiche ai lati guardai il mio faccino glabro ancora sporco del suo seme, i capelli tirati all'indietro e raccolti in un piccolo codino, la collanina di finte perle al collo, la camicia bianca aperta e macchiata di sperma, gli orecchini a cerchietto appena visibili, il jeans attillato a rimarcare le forme di un culetto tondo, la patta praticamente inesistente, il trucco leggero ma ancora evidente.
    
    - Perché non porti il reggiseno?
    
    Me lo chiese mentre mi sciacquavo il viso: non avevo chiuso la porta a chiave, che senso avrebbe avuto, una volta che si era preso la mia intimità più profonda? Alla domanda avrei potuto rispondere la verità, che non lo mettevo mai, quando dovevo prendere i mezzi pubblici, temevo bulli e m*****atori. Invece dissi un'altra cosa, comunque un poco vera.
    
    - Preferisco averle libere, sotto la camicia.
    
    Sorrise. Era un bell'uomo, alto più di me, non un gigante ma una bella presenza, senza pancia. Non portava anelli né collane, mi aveva guardato i piedi, portavo un paio di ballerine.
    
    - Belle scarpette, ti stanno ...
    ... bene. Gradisci qualcosa?
    
    Avevo chiesto un po' d'acqua, poi mi ero seduta per fare pipì: lo avevo quasi sempre fatto, per abitudine, sin da bambina, quando avevo capito che ero un bambino diverso da tutti gli altri. Avevo lasciato la porta accostata e lui aveva sbirciato dentro, mentre mi alzavo e rimettevo il pisellino piccolo e tenero dentro gli slip rossi col fiocchetto giallo al centro, indugiando perché affascinata dai suoi occhi che mi stavano ammirando.
    
    - Sei dolcissimo, prof.
    
    Lo sguardo compiaciuto si indurì, gli occhi si contrassero in una smorfia severa.
    
    - Ti ho autorizzata a darmi del tu?
    
    Da quel giorno, per tutta la durata delle ripetizioni, gli feci un pompino alla volta. Ogni lezione durava un quarto d'ora, venti minuti in più. Imparai un po' di latino, molto più di pompino, lui mi veniva regolarmente addosso o in bocca ma non mi consentì mai di dargli del tu.
    
    Il giorno degli esami di riparazione però mi accompagnò a scuola. Al suo collega disse che, più che allo scritto, andavo bene all'orale. Non mi sembrò di scorgere particolari sguardi di intesa fra di loro, ma il giorno dell'esame, prima di cominciare, il mio prof di latino mi fece entrare nella stanza dei professori.
    
    Non capii perché stesse chiudendo la porta a chiave. Solo quando si tolse la giacca e si slacciò la cintura mi disse che lo scritto non era andato benissimo, dunque ci voleva un pre-esame. Orale, naturalmente.
    
    Lo superai a pieni voti. 
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