1. Natale è passato.


    Data: 07/11/2017, Categorie: Etero Autore: Mr.Goodbye, Fonte: EroticiRacconti

    Natale è passato. L'Epifania è passata. Le feste sono passate.
    
    Il mio albero no, è ancora lì. Nonostante la dimensione ridotta, mi fissa con aria di arroganza e di sfida, certo di essere ancora lì il prossimo dicembre.
    
    Mi alzo, mi vesto, lo guardo un'ultima volta promettendomi di metterlo vai la sera stessa ed esco di casa.
    
    "Non ci credo che hai ancora l'albero montato!"
    
    Alessia mi guarda con quei suoi due meravigliosi occhi neri durante la pausa davanti alla macchinetta del caffé. Trovo che sia davvero bella e più di una volta ho fatto pensieri su di lei, ma il saperla fidanzata mi ha sempre fatto desistere dal farmi avanti.
    
    "Non credermi, ma è la verità."
    
    Le passo il bicchierino di plastica e premo il pulsante per averne uno anch'io. La osservo mentre gira il bacchettino di plastica per sciogliere lo zucchero.
    
    "Sarebbe ora di smontarlo, non credi? Ormai è estate!"
    
    Se lo fosse tu verresti a lavoro con solo dei vestitini corti e leggeri, rendendomi le giornate quanti mai difficili, penso, invece siamo ancora in inverno e il freddo vero deve ancora arrivare.
    
    "Lo so, ma ogni volta che mi avvicino mi fissa con odio e minaccia di uccidermi nel sonno."
    
    Ride. Ha un bel modo di ridere e, quando lo fa, le spuntano due affascinanti fossette agli angoli della bocca.
    
    "Allora domenica vengo da te e ti aiuto, così saremo due contro uno."
    
    Mi guarda con fare complice come non le avevo mai visto fare, non con me almeno, e ammicca come se avessimo ...
    ... appena concordato chissà quale diabolico piano. L'idea mi diverta, mi lusinga persino, ma so che resteranno solo parole.
    
    "Lo chiuderemo bene nella sua scatola e potrò dormire tranquillo."
    
    "Senza paura di essere assassinato da un albero di Natale deluso."
    
    "Per sdebitarmi ti preparerò la miglior cioccolata in tazza che tu abbia mai assaggiato."
    
    Sorride interessata.
    
    "Mi sembra ottimo."
    
    Finito il caffè si torna a lavoro. Non ne parliamo più, nemmeno nei giorni seguenti e mi dimentico persino di quel programma. Mi farebbe più che piacere averla in casa mia, la trovo intelligente, brillante e bella, ma il nostro rapporto non è mai andato oltre il piano lavorativo. Qualche battuta, qualche chiacchiera, ma non è mai scattato quel qualcosa in più per approfondire il nostro rapporto. Forse complice il fatto che lei sia fidanzata. È così che l'albero di Natale cade nel dimenticatoio e non ne parliamo più.
    
    Domenica.
    
    Rientro dal pranzo con amici. Bisogna riconoscere che il rosso che ha accompagnato il castrato era una vera delizia. Quando entro in casa l'aria si riempie delle note di Sophie Hunger e mi butto sul letto a leggere Murakami.
    
    Qualcosa mi sveglia. Ci vuole un momento perché la mia coscienza si renda conto che, non me ne abbia lo scrittore giapponese, ero sprofondato nel mondo dei sogni. Le note di Dirty Paws dei Of monster and man vengono interrotte dal campanello. Sono sorpreso (e dubbioso). Non aspettavo nessuno. Rantolo giù dal letto e mi alzo per ...
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