1. In Palestra


    Data: 11/02/2019, Categorie: Etero Autore: PeneCurioso, Fonte: RaccontiMilu

    Abito in un paesino di provincia nel nord Italia. La zona è poco abitata e l’unica palestra della zona, conta credo meno di una trentina di iscritti, di cui diversi frequentano saltuariamente ed altri si concentrano in fasce orarie ben definite, perlopiù nel dopolavoro; per quanto mi riguarda, ci vado a seconda dei miei impegni. Essendo piccola, il proprietario, Mario, se ne occupa a tempo pieno, aprendola alla mattina e chiudendola alla sera, consumando i propri pasti alla sua scrivania nel corso delle 12 ore in cui la palestra rimane aperta. Per lui è una bella noia, infatti la maggior parte del tempo la passa parlando del tempo(“domani piove!”) e cose simili, e molto spesso si concede degli stacchi, durante i quali affida il telecomando del tornello tra le due rampe di scale dell’ingresso alla palestra che utilizza per controllare chi entra e chi esce ad uno dei presenti, che in quella mezz’ora o più di assenza di Mario prende il suo posto come portiere della palestra, o al suo figlio più grande, che fa venire appositamente, nel caso debba star via per più di un’ora.
    
    Capita, come molti sanno, che in palestra uomini e donne si scrutino vicendevolmente durante gli allenamenti, spesso lanciandosi sguardi languidi, a volte dissimulando l’interesse, a volte non nascondendo nulla pur rimanendo nella discrezione che impone il vivere in un posto dove tutti parlano di tutti. Capita anche a me, attualmente single, di soffermare il mio sguardo su culi più o meno scolpiti, alcuni ...
    ... work in progress, e di fantasticarci mentre mi disseto dalla mia borraccia. E grazie al duro lavoro quotidiano, ho anche la soddisfazione di essere ricambiato, a volte da ragazze che non toccherei nemmeno con un bastone, altre da fighe a cui una approfondita sbattuta la darei più che volentieri.
    
    E l’intensità e la durata di certi sguardi si intensifica in maniera inversamente proporzionale a quanto è popolata la palestra, facendosi più pudici e distratti quando è affollata e più audaci ed espliciti quando si è in pochi, ovvero in 3-4 persone perlopiù silenziosamente concentrate nel proprio allenamento, che aprono bocca solo per emettere versi, respirare e rispondere alle puttanate di Mario. Gli stessi sguardi poi si trasformano in scambi di convenevoli che partono con il ‘ciao’ di rito e si evolvono in frasi di circostanza e poi in battute, le quali a loro volta diventano via via più coraggiose nel sottolineare l’interesse dell’uno nello scoparsi selvaggiamente l’altra. E’ un gioco divertente, che non è biunivoco ma che tra adulti nella loro tempesta ormonale dell’allenamento in palestra si fa in continuazione.
    
    Capita anche che quando la confidenza prende piede, e dopo i pochi mesi di frequentazione di Chiara, ragazza che ha una quindicina d’anni più di me, un viso da cerbiatta contornato da capelli mossi e corti, un corpo tutto sommato snello ma con della pancetta e dei fianchi che la fanno sbuffare più di altre ragazze con meno primavere a marcare i sorrisi, si sia ...
«1234»