1. Educazione sentimentale


    Data: 09/02/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: migratore, Fonte: Annunci69

    Mi chiamo Carlo e vi racconto una storia vera accaduta in una città del Nordest parecchi anni or sono.
    
    Avevo quasi 18 anni, frequentavo con profitto (non l’avrei mai pensato….) la seconda liceo e soprattutto giocavo a calcio, dicevano bene e mi piaceva fin da piccolo, da mediano nelle giovanili del club cittadino.
    
    Abitavo da un paio di anni con il fratello di 16 anni e con i genitori in uno spazioso appartamento che mi permetteva di arrivare a piedi sia allo stadio sia a scuola. Ci vuole anche fortuna…..
    
    Chi mi legge si può chiedere dove vado a parare. Pazienza. Bisogna offrire gli elementi essenziali del contesto.
    
    In quegli anni, specialmente in provincia, non era certo arrivata la rivoluzione sessuale e gli ormoni giovanili, che avanzavo (eccome!) dal calcio, li impiegavo non con le compagne di scuola, cui pure ero simpatico, ma che non credo dessero la fica tanto facilmente, non con donne di strada cui non pensavo per nulla, ma con il sistema più praticato per economia e necessità nella storia dell’umanità….
    
    Comunque non avevo la fissa di avere una donna, frequentavo, partite permettendo, festini morigerati, ballavo, stringevo, uscivo talvolta in compagnia per un cinema, i miei amici di scuola al massimo arrivavano al bacio e al petting, io neppure a quelli. Forse ero anche imbranato..
    
    Diversa la situazione nella squadra che era forte e con cui raggiungemmo un paio di volte le finali regionali. L’estrazione sociale era ben diversa da quella di un ...
    ... liceo: eravamo due studenti su una ventina di ragazzi e nei settori più giovani era ancora maggiore la sproporzione. Dico questo perché figli di bottegai, contadini, artigiani, qualche operaio avevano molta più pratica con il sesso e per un po’ fui preso in giro come il figlio di papa o il recchione. Mi salvarono due cose, 1^ avevo un fiato bestiale e in campo correvo come un pazzo senza stancarmi, recuperavo palloni e rilanciavo le azioni. 2^ negli spogliatoi giovanili capita di tutto, anche di spogliarsi e di guardare i cazzi degli altri. Beh il mio era, forse di poco, ma a occhio il più lungo….. Il leader della squadra, uno stopper lento ma possente come un armadio, dopo qualche mese di campionato mi disse in stretto veneto: “Sarai un figlio di papà (in realtà la traduzione non è letterale…), ma hai il cazzo grande come il mio e non stai mai fermo, quando prenderai una donna la farai impazzire”.
    
    A parte la stima che mi diede di fronte a tutti, mi cominciò a frullare nel fondo del cervello l’idea che forse potevo correre anche dietro a qualche donna…..non solo agli avversari.
    
    Una bella, bellissima, indimenticabile mattina di primavera, dopo l’allenamento arrivai a casa per le ore di studio e mia madre mi disse che era arrivata la nuova donna di servizio.
    
    Di queste cose non mi interessavo, sapevo che si era licenziata la seconda o terza in due anni, ma il perché boh….Va bene, entro in cucina e c’è una ragazza mora, scura di carnagione, riccia, un po’robusta che saluto ...
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