1. Un’avventura fuori casa.


    Data: 08/02/2019, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Autore: ginoattis, Fonte: RaccontiMilu

    Ero in giro, lontano da casa e dal solito tran-tran, in una città grande e distante. Nei giorni precedenti ero stato ospite di amici, ma adesso per motivi logistici ero costretto a stare da solo, in giro senza una meta precisa.
    
    Quella sera avrei dormito in albergo, e probabilmente anche il giorno seguente. Mancava comunque molto a quel momento. Avevo pranzato molto presto, prima di mezzogiorno, in modo da poter girare comodamente le attrazioni della città.
    
    Durante uno di questi giri, mentre ero imbambolato ad osservare la maestosità di un monumento, mi sentii chiamare improvvisamente da una voce del tutto sconosciuta.
    
    Mi girai di scatto, e pian piano mi misi a cercare con lo sguardo la fonte di quella voce. C’era tanta gente attorno a me, e ci misi non poco ad individuare il motivo della mia curiosità. Più che altro ne fui individuato, devo ammettere.
    
    Dopo qualche minuto di ricerca infatti fui avvicinato alle spalle da una graditissima sorpresa: una cara amica, che conoscevo solamente via chat, mi aveva fortunosamente incrociato in mezzo a tutta quella confusione.
    
    Simona, così si chiamava, era un’insegnante di molti anni, quasi venti, più grande di me, che ancora ero un semplice studente universitario. Parlavamo in chat già da anni, e le conversazioni erano sempre piacevoli e divertenti.
    
    Proprio grazie ad altri amici comuni lei aveva saputo della mia trasferta, e di conseguenza aveva cercato in un certo senso di creare la coincidenza. Anche lei non risiedeva ...
    ... in quel posto, ma viveva in un comunea qualche decina di chilometri da lì.
    
    Mi disse che sperava fortemente di incontrarmi, così da poter finalmente fare quattro chiacchiere dal vivo. Ricambiai l’entusiasmo.
    
    Passammo un’oretta da turisti fin quando lei, venuta a sapere che avrei dovuto trovare un albergo, non iniziò ad insistere per ospitarmi in modo da evitarmi una spesa inutile.
    
    Non volevo approfittare dell’ospitalità, e quindi cercai di resistere alla sua offerta, benché in effetti mi avrebbe fatto non poco comodo. Alla fine, dietro ripetute minacce di rimanere offesa, cedetti ed acconsentii a seguirla fino alla macchina.
    
    Il viaggio verso casa sua durò quasi un’ora, ma non avvertii nulla. Le ore piccole fatte con gli altri amici nei giorni precedenti fecero il loro effetto, ed io in macchina dormii per tutta la durata del tragitto.
    
    Di questo mi scusai molto quando, una volta arrivati, Simona mi svegliò ridendo. Ero imbarazzato dal mio comportamento un po’ maleducato, ma lei non sembrava farci assolutamente caso.
    
    L’idea di una casa comoda e gratuita per la notte e un po’ di stanchezza passata con la profonda dormita mi avevano messo di buon umore, e quindi in pochissimo mi ristabilii e ripresi amichevolmente a conversare.
    
    Mi veniva sempre difficile parlare dal vivo con chiunque, anche con amici di una vita; figuriamoci con una persona che incontravo per la prima volta! La timidezza mi impediva quindi di essere troppo brillante o logorroico, ma forse era ...
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