1. Mirella la stagista


    Data: 08/02/2019, Categorie: Etero Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    E’ stato un caso. Ero sceso nel seminterrato che usiamo come archivio, invece di chiedere la pratica per telefono come solito, solo per sgranchirmi le gambe ormai quasi anchilosate da ore di lavoro alla scrivania.
    
    Entrai nell’anticamera dell’archivio vero e proprio pensando vi fosse Gianni, l’archivista, un ragazzo di 35 anni, separato, che dopo l’abbandono della moglie era tutto casa, lavoro e palestra, sfogando forse nella cura fisica estremizzata le disavventure familiari. Non vedendo nessuno, pensai che fosse andato in bagno e mi inoltrai tra le scaffalature per conto mio, per anticipare i tempi.
    
    Ero lì da qualche minuto, avevo trovato il faldone e avevo appena spento la luce di quel settore, per dirigermi all’uscita, quando sentii delle voci, di cui una femminile.
    
    – Ma no, dai. Potrebbe venire qualcuno-
    
    – Ma chi vuoi che venga quaggiù, mi chiamano al telefono se serve qualcosa e poi chiunque venga lo sentiamo scendere le scale- .
    
    Un po’ stupito da ciò che avevo sentito mi sporsi dallo scaffale e vidi attraverso la porta dell’anticamera, ad una quindicina di metri, che si trattava di Gianni insieme a Mirella, una giovane stagista che da qualche mese lavorava con noi. Erano appiccicati e le mani di Gianni sembravano tentacoli per come spaziavano su di lei mentre la baciava.
    
    – Questa poi -, pensai tra me e me. Avevo scoperto una tresca interna all’ufficio. Non che mi interessasse, avevo avuto anche io i miei intrallazzi e ero sempre stato più preoccupato ...
    ... che non si scoprissero i miei che cercare di scoprire quelli degli altri.
    
    Mirella era interessante, un bel culetto, una terza abbondante, un viso carino, bei capelli biondo scuro sciolti sulle spalle, sempre disponibile a dare una mano ma la ritenevo, con i suoi 22 anni, troppo giovane e inesperta per interessarmi. Le mie preferenze andavano a donne un po’ più mature per cui mi ero sempre limitato a cordiali rapporti di lavoro, senza tentare avances o battute a doppio senso come facevo con altre colleghe, sia pure solo per scherzare.
    
    Intanto i due si erano infervorati. Lei era avvinghiata al suo collo con le braccia e lo stringeva come naufrago il salvagente; lui palpava a piene mani il suo sedere, fasciato da stretti jeans.
    
    – Dai, andiamo di là, al solito posto – Da questa frase detta da Gianni intuii che non si trattava del primo incontro, la cosa doveva durare da un po’.
    
    Mirella sembrò esitare ma lo seguì comunque, tenuta per mano, ed entrarono nell’archivio dove mi trovavo. Mi ritrassi nella penombra, temendo di essere visto, ma per mia fortuna svoltarono a destra, dirigendosi verso un altro angolo dello stanzone enorme.
    
    Stavo per dirigermi cautamente verso l’uscita, intenzionato a tornare di sopra senza disturbare i due piccioncini, quando mi prese la curiosità. Il voyeur che &egrave in me sbucò fuori e, facendo attenzione, li seguii camminando parallelamente, coperto dagli scaffali, nella loro direzione.
    
    Pochi metri, lo stanzone &egrave grande ma non ...
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