1. Pao e Tibe - Sconosciuti nella Nebbia


    Data: 07/02/2019, Categorie: Etero Autore: Paoletta80, Fonte: EroticiRacconti

    NdA: Racconto a due tastiere e due menti, la mia e quella di Tibet, che ringrazio per la sua bravura, creatività e soprattutto... pazienza.
    
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    Una nebbia così fitta che sembra bambagia di cotone.
    
    Quella che il freddo passa attraverso i vestiti e gela le ossa.
    
    Perché lui l'ama?
    
    Oh... facile!
    
    E' come inoltrarsi in una nuova dimensione, passare una soglia e poter essere diverso.
    
    La nebbia come amica, la nebbia come complice.
    
    Lui... può diventare qualsiasi altro, il peggiore o il migliore uomo del mondo!
    
    Si veste velocemente e lascia il suo rifugio.
    
    La sua bisaccia, la thermos con il caffè, la mezza bottiglia di liquore.
    
    Grossi pantaloni di vigogna, scarponi, un maglione a coste a collo alto, il giaccone da marinaio del quale tira su il bavero e infine, un berretto di lana.
    
    Raggiunge il mare, la striscia di rena del bagnasciuga resa compatta dal ritirarsi della marea.
    
    Chi vuole essere oggi?
    
    Forse Acab che trascina la sua gamba di legno sulla tolda della baleniera preso dalla sua caccia mortale al capidoglio bianco? Gli farà far pace con il suo mostro personale, quello che vive dentro di lui?
    
    Ulisse, il Nemo dell'Odissea? Ormai odiato dai compagni perché li trascina in un continuo gioco di morte, avventure dove lui solo sopravvive? Ricompone l'equipaggio solo per sacrificarlo al suo egoismo, portandolo in una nuova avventura.
    
    Giasone? Alla ricerca del Vello d'oro? L'ambizione che può condizionare una vita?
    
    O forse il Capitano ...
    ... Joshua Slocum?
    
    Il primo a circumnavigare la terra in solitaria su una barca che aveva riadattato lui stesso: lo Spray. Gli piace questa figura, la interpreta spesso, parliamo tutti del coraggio... ma affrontare il mare, sempre ostile, con un legno di dieci metri? Solo?
    
    Basta scegliere e lasciar andare la fantasia.
    
    Gli vanno bene tutti, basta non essere se stesso.
    
    Vuole raggiungere il relitto ormai arrugginito del vecchio peschereccio oceanico arenatosi anni fa ed ora in disfacimento.
    
    Lì ha costruito una panca ed un tavolo con del legno recuperato dopo una delle tante tempeste, una panca riparata dal vento del mare, dove di solito, si siede e lascia viaggiare la mente.
    
    Poco prima di arrivarci sente l'odore del fumo, di sigarette, chi ha preso possesso del suo “ricovero”? Già gli nasce dentro l'irritazione verso l'usurpatore.
    
    Le piace farsi avvolgere dalla nebbia, ogni volta le riporta alla mente il protagonista di quei vecchi racconti che leggeva da ragazzina, lui che si perdeva tra le strade divenute estranee per l'assenza di orizzonte, ed incontrava solo passanti senza volto, lasciando andare la fantasia verso luoghi così diversi dalla sua grigia quotidianità.
    
    Per un attimo sorride, confortata da quel personaggio ingenuo e sognante, lei che ha smesso di esserlo da molto tempo ormai.
    
    È stanca, cammina da non sa quanto e non sa neanche verso dove, seguendo l'unica linea immaginaria che non vede ma che ascolta, lo sciabordio delle onde che lambiscono ...
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