1. La mia lei e la mia perversione a casa dei suoi…. (ep. iii)


    Data: 07/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Curiosissimoboy, Fonte: Annunci69

    Effettivamente si, è successo altro…
    
    Quella stessa giornata è trascorsa tranquilla, cercando di evitare sguardi complici e tendenziosi; soltanto mentre eravamo a tavola c’è stata qualche lieve strusciatina con le gambe. La sera invece, dopo aver sparecchiato, mentre gli altri erano fuori, Robi ed io ci sediamo al tavolo dialogando come vecchi amici, con le gambe che si toccavano e si spingevano: non potevamo parlare esplicitamente, ci avrebbero sentiti. Sorseggiavamo la grappa della sera precedente in piccoli bicchierini di vetro che ci scambiavamo ogni volta che li riempivamo di nuovo, leccando il bordo prima di gustare il contenuto: era il nostro modo di provocarci mentre eravamo separati dagli altri da una semplice parete. Tutt’ad un tratto Robi viene chiamato da suo padre; mentre si alza esco la lingua e mimo una leccata con sguardo famelico e provocatorio, lui sorride ma… non mi accorgo che dietro di lui c’è già mio suocero. Robi fa finta di niente ed esce, ma il padre no, mi guarda serio senza una chiara espressione emozionale sul volto; in quei pochi attimi per togliermi dall’imbarazzo e per cercare di correggere la situazione chiamo Mari per farci una passeggiata noi due da soli. Lei parlava, ma io ovviamente, ansioso, pensavo a quanto accaduto; l’unica cosa che ho sentito, poiché ripetuta due volte anche sottoforma di proposta, era che il giorno dopo sarebbero andati a trovare la prozia materna. La serata è andata per le lunghe e quando andiamo a dormire, sotto ...
    ... le lenzuola, stanchi e seminudi, confido sottovoce la mia paura e la mia ansia a Robi, che mi accarezza sorridendomi, mi bacia e mi dice di stare tranquillo che il padre non aveva capito nulla. Stingo forte la sua mano, senza poter fare altro per la porta aperta che, ovviamente, non mi azzardavo neppure a chiudere.
    
    La sveglia è al mattino presto proprio per andare dalla prozia. Lui si alza appena sente lo squillo, scuotendomi per farmi alzare, ma diniego l’invito e continuo a dormire. Dopo un po’di tempo che non so quantificare, sento ancora rumore nella mia camera, un respiro strano, ma il sonno è così tanto che non voglio girarmi. All’improvviso un urlo chiaramente orgasmico e un fiume di sborra sulla mia schiena nuda. Spalanco gli occhi e vado per girarmi inarcando la schiena e con molteplici emozioni in testa: il piacere degli schizzi sulla pelle, l’orgoglio di aver fatto eccitare Robi senza neanche averlo provocato e la paura che tutti lo sentissero.
    
    Rimango impietrito: era mio suocero!!!!! Non riesco a dire una sola parola, lo guardo senza capire se era accaduto davvero o se fosse un sogno dettato dall’ansia della sera prima.
    
    Sento fluire tutto lo sperma sulla pelle, dal centro della schiena verso i bordi, è tanto. Lui si accorge che stava per cadere sul lenzuolo, lo raccoglie con la mano sinistra e lo spalma su capelli e soprattutto viso, insistendo sulla bocca semiaperta: «questa è la tua colazione» mi dice con tono orgoglioso e punitivo. Dà l’ultima sgrullata ...
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