1. Un'insaziabile porca di nome selena


    Data: 06/02/2019, Categorie: Etero Autore: Difficilissimo, Fonte: Annunci69

    Selena era una gran porca…non avevo mai avuto realmente dimostrazione di questo ma ne ero sempre stato convinto, quantomeno nei miei pensieri erotici ricopriva questo ruolo da anni e mi sembrava ritagliata a pennello per farlo.
    
    Selena era una gran gnocca…di questo me ne ero accorto dal primo momento che la vidi, come dimenticarlo! Primo giorno di scuola superiore, io entrai timidamente nella nuova classe, nella quale conoscevo solo qualche ragazzo, e notai subito lei e il suo fascino medio orientale. Per diversi mesi ero convinto che uno dei suoi due genitori fosse arabo o qualcosa del genere tanto erano particolari i suoi lineamenti, direi dolci ma allo stesso tempo ben marcati, la sua carnagione mulatta, la sua fronte larga e quel particolare neo al centro degli occhi. Soltanto dopo aver visto realmente i suoi genitori capì che non aveva nulla di arabo, era soltanto una meravigliosa casualità.
    
    Selena era davvero sexy…pur ridotta nel suo metro e 58, aveva un fisico mozzafiato, con un seno prorompente, un sedere tondo e pronunciato da brasiliana e un corpo magro e rassodato, era una vera gnocca e sapeva di esserlo, per questo a lei non serviva vestire chissà che marche o qualità, lei sapeva essere provocante e affascinante anche con una tuta o con un maglioncino.
    
    Selena, beh…non la vedevo da almeno 3 anni!!! In questo periodo era entrato spesso nei miei sogni a luci rosse, non avevo mai dimenticato il suo affascinante corpo e il suo delicatissimo viso ma era ...
    ... dall’ultima cena con i compagni di classe che non mi era più capitato di trovarmela davanti. La sapevo fidanzata da parecchi anni, componente piuttosto frequente in lei. Anche quando la conobbi, allora 14enni, non ci mise molto a trovarsi un ragazzo. Ricordo che l’avevo puntata, cercavo di essere brillante e simpatico con lei, di mostrarmi spigliato e sicuro per attirare le sue attenzioni e lei sapeva giocare con me, sapeva farmi illudere, sapeva farmi sbavare per lei. Così che, durante la gita del secondo anno, quando avevamo 15 anni, decisi di giocarmi le mie carte. Dopo averle fatto miseramente da schiavetto tutto il giorno portandole zaino e buste dello shopping, andando clamorosamente in contrapposizione con la figura decisa che mi ero sempre prefissato di mostrarle, la sera feci in modo di trovarmela di fronte nei corridoi. Selena indossava un pigiama giallo con l’immagina di una principessa sulla maglia, riusciva a farmi perdere la testa anche in quel modo, senza trucco e con i capelli castani raccolti a cipolla. Le dissi che le dovevo parlare e entrammo in camera, dove provai a baciarla, ottenendo in cambio un bel ceffone e un no categorico. Non ci rivolgemmo la parola per diverso tempo, forse anche un paio di anni, periodo nel quale lei iniziò la prima lunga storia della sua vita con un conoscente di un’altra classe. Ricominciammo a parlarci quasi per caso, pian piano ma senza mai stringere un vero rapporto.
    
    Non rimasi nemmeno colpito quando si lasciò con il fidanzato e ...
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