1. Bianca: un bocciolo di rosa, ricordi, desiderandola


    Data: 04/02/2019, Categorie: Etero Autore: alybas, Fonte: EroticiRacconti

    Storia vera
    
    Appare incredibile quando le cose si combinano e tu trovi alcune cose che avevi seppellito nei recessi della memoria e che però..quando le rivedi ti riportano ad un passato e tu lo rivivi….risenti gli odori, gli aromi...le suggestioni e la mente va. E’ così che ho raccontato la mia vicenda con l’ex cognata e poi quella con l’ex suocera. Bastano degli appunti scritti diversi anni fa una fotografia e un bocciolo di rosa dentro un libro… celati….nascosti. Quella Rosa….si il bocciolo di rosa…..ricompare e ritorna alla mente quel desiderio sessuale di possedere Bianca sino allo sfinimento, farla mia e basta, quella voglia irrefrenabile che provai...la voglia matta di sovrastarla e succhiarle, strizzarle, mungerle le sue straordinarie tettone, prenderle la sua essenza racchiusa in quel suo seno, fantasticamente grosso, dolce e maturo. Ripensai a me ingordo nel riempire Bianca in tutti i suoi buchi, senza limiti, senza inibizioni, soprattutto superando la sua continua naturale ritrosia che l’aveva sempre caratterizzata e che aveva sempre frenato me dal dilagare fino a quel giorno in cui avvenne. L’energia sessuale repressa in lei era trapelata dal suo corpo che sebbene minuto aveva delle forme giunoniche. La cosa straordinaria, tuttavia, quella che mi aveva spinto verso lei era che lei ha sempre vissuto la sua prorompenza del fisico come un castigo piuttosto che come una fortuna…..., per lei il sesso era una sciagura. I suoi occhi, in particolare trasmettevano ...
    ... quel suo fottutissimo perbenistico stile alla vorrei ma non posso. Ebbene io volli fottermela, facendole di tutto, me lo ero ripromesso e riuscii a mantenere a me stesso. Ricordo ancora stringendo la rosa in mano che la chiamata arrivò sul mio cellulare. Furono poche parole, chiare, inequivocabili e in un attimo presi la macchina e andai casa sua portando con me quel bocciolo di rosa a stelo lungo e senza spine, pregustandomi un fantastico pomeriggio di sesso. Avevo trovato la porta socchiusa e lei mi aveva accolto in una nuova vestaglia, a dir poco splendida, di seta trasparente, color glicine. Il profumo era invece lo stesso delle altre volte, essenza di magnolia. I capelli corti erano ancora umidi al tatto segno che aveva appena finito una lunga doccia e lo stesso si capiva dall’arrossamento della sua pelle lattea a causa del calore dell’acqua e della temperatura elevata nella stanza, del resto dal bagno proveniva il medesimo intenso effluvio di magnolia. Sentii l’immediata esigenza di scaraventarmi su di lei, spremere le sue straordinarie tette a più non posso, per farle sentire la mia voglia, il mio desiderio, il mio possesso, del resto già la prima volta, sebbene non avessi portato a termine la scopata per come avrei voluto, non era, comunque, stato difficile dominarla. La grande passione per i suoi seni debordanti che già fuoriuscivano volentieri con generosità erano per me l’unico vero pensiero e mi avevano ispirato desideri osceni nei suoi confronti. Dei suoi seni ...
«1234»