1. Pilar ed il suo babbo


    Data: 31/01/2019, Categorie: Anale Sesso di Gruppo Dominazione / BDSM Autore: kazzoduro, Fonte: xHamster

    ... domandai.
    
    Perché ti voglio bene, babbo, e ti vedo triste, affranto e depresso e la cosa mi fa stare male. Preferisco prendere un po' di botte che vederti così.
    
    Ti lasceresti davvero picchiare?
    
    Certo, te l'ho proposto io. Basta che tu non mi faccia troppo male.
    
    Come potrei farti male? Sei la mia adorata bambina.
    
    E allora sfilati quella maledetta cinghia e sfogati un po'!
    
    Mi prese per la mano e mi condusse in soggiorno dove si abbassò i jeans fino alle caviglie poi, inginocchiatasi sulla poltrona, mi offrì il suo bel culetto rotondo fasciato da un paio di sottili culottes di raso rosa.
    
    Forza babbo – mi incitò – picchiami. Dammele con la cinghia, con le mani, come preferisci. Picchiami sulle cosce, sul culo, dove vuoi tu. Se vuoi puoi abbassarmi le mutandine e mi puoi picchiare sul culo nudo. Forza babbo, sfogati con la tua bambina; puoi farle tutto quello che vuoi.
    
    Devo dire che all'inizio ero alquanto perplesso. Quella cosa non mi piaceva, avevo paura. Non sapevo dove quel gioco ci avrebbe condotto e temevo che ci conducesse su territori pericolosi.
    
    Ma vederla così, inginocchiata sul divano col culo per aria, quello splendido culo rotondo e sodo, e sentirla dirmi quelle cose, offrirmisi in quella maniera, mi fece perdere letteralmente la testa.
    
    Cercando di non farle troppo male la picchiai a lungo. Con le mani nude e con la cinghia. La picchiai sulle cosce e sul culo. Le arrotolai la maglietta sulle spalle e la picchiai anche sulla schiena ...
    ... dandole delle belle cinghiate. Non picchiavo forte, giusto quel tanto che mi desse piacere senza però lasciarle dei segni o rischiare di farle del male. Le abbassai le mutandine facendogliele scivolare fino alle caviglie e le diedi qualche cinghiata sulle chiappe fino a farle arrossare. Poi sedetti sulla poltrona e me la misi sulle ginocchia, sdraiata a pancia in giù. La sculacciai fino a farmi male alle mani e smisi solo quando, con un piacere mai provato prima, mi inondai mutande e calzoni con una sborrata interminabile che mi lasciò privo di forze.
    
    Lei aspettò qualche istante che mi calmassi, poi si rialzò, si rivestì e, come se nulla fosse, mi versò un bicchiere di cognac.
    
    Va meglio? - mi domandò porgendomi il bicchiere.
    
    Si, molto meglio. Ti ho fatto male?
    
    No, non ti preoccupare. Brucia un po', ma niente di grave.
    
    Mi dispiace, scusami.
    
    Sono io che te l'ho proposto. Togliti i calzoni, guarda che casino hai fatto.
    
    Erano completamente fradici, dovevo avere sborrato davvero tanto.
    
    Mi sfilai i calzoni e glieli porsi. I boxer erano ridotti anche peggio.
    
    Togliti anche quelli che li metto in lavatrice.
    
    Ai boxer ci penso io.
    
    Mi vergognavo di farmi vedere nudo, col cazzo ormai molle e gocciolante.
    
    Per molti giorni ripensai a quanto era successo. Dissi a me stesso che la cosa non avrebbe più dovuto ripetersi, ma si sa che la carne è debole.
    
    Così, una sera in cui ero arrapato come una bestia e avevo i coglioni doloranti da tanto che erano gonfi, presi ...
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