1. racconto di una giovane ragazza transgender


    Data: 29/01/2019, Categorie: Incesti Sensazioni Trans Autore: elena_90, Fonte: RaccontiMilu

    Presentazione:
    
    ciao a tutti, mi chiamo elena sono una ragazza transgender. Da un pò di tempo ho il desiderio di raccontare le mie avventure, le mie fantasie, i miei desideri.. insomma quello che è la mia sessualità in ogni suo aspetto. Provo il bisogno di parlare, raccontare, ascoltare e conoscere per confrontarmi con gli altri. Cosa normalissima nell adolescienza, con la scoperta della sessualità. Il fatto è che la mia adolescenza, non è stata la classica adolescenza come potete immaginare, visto il mio essere transgender. Trovando difficoltà nel parlare di queste cose con persone nuove (al difuori della mia famiglia) ho scelto di iniziare con un modo più indiretto, rispetto a quello verbale, ovvero quello testuale. Da diversi anni frequento questo sito da lettrice e adesso sono pronta a diventare anche autrice.
    
    Premessa:
    
    come ho detto mi chiamo elena e sono una ragazza transgender. Quando sono nata, ero un maschietto mingherlino e abbastanza introverso. Non nel senso di asociale, piuttosto di chiuso. Trovavo difficoltà non nel relazionarmi o stringere amicizie, quanto nel esprimere il mio stato d’animo, le mie emozioni, le mie preferenze. Se mi veniva chiesto come stavo, “bene” era sempre la mia risposta; se mi si chiedeva di esprimere una preferenza fra due alternative, la mia risposta era sempre “è uguale”. I miei genitori con tanta pazienza riuscivano a tirarmi fuori qualche risposta di tanto in tanto, ma mia sorella Martina è quella che più riusciva a farmi ...
    ... esprimere.Con mia sorella Martina, di cinque anni più grande, ho sempre avuto un bellissimo rapporto. Molto intime fin da piccole, quando dividevamo la camera, giocavamo insieme, dormivamo insieme, chiaccheravamo spesso; per lo più era lei a parlare, io rispondevo, ma preferivo ascoltare.
    
    Anche con i miei genitori ho sempre avuto un bel rapporto. Entrambi tipi molto giovanili.
    
    Mia madre Michela, amante della lettura, una donna gentile di buon cuore. La personificazione della dolcezza e del amore materno.
    
    Mio padre Giuliano, un uomo dai principi ferrei, ma con dei modi mai severi. Il tipo di padre che che non vorresti mai deludere.
    
    All’eta di dodici anni, il mio vero “io” iniziò a cozzare con “l’io” che avevo imparato ad essere. Fù un periodo di grande confusione per me. Nella mia testa iniziavo a capire cosa volevo, cosa mi piaceva, ma il mio “io”, non voleva ammetterlo. Un po per paura, un pò per senso di colpa. Di certo il mio carattere chiuso non mi ha aiutato. Proprio grazie alle insistenze di mia sorella e dei miei genitori riuscii a parlare e quindi confrontarmi capendo un pò meglio alcuni aspetti del mio essere.
    
    La mia famiglia mi ha sempre supportato standomi accanto. Ricordo quando mio padre mi porto da uno psicologo. Ci tenne a spigarmi, che il dottore non serviva a curarmi, ma a “scoprire la verità qualunque essa fosse. Non esistono risposte giuste o sbagliate, solo la verità.”
    
    Questo passaggio fu molto importante perche rappresenta il momento in cui ...
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