1. Amare, onorare, riverire e soddisfare


    Data: 27/01/2019, Categorie: Etero Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Comprendimi, perdonami e scusami se puoi. E’ oramai sera quando rientro a casa dopo una giornata di duro e laborioso lavoro, giacché m’accorgo di quanto mi manchi una compagna. Sarà l’abbattimento, forse la malinconia assieme allo sconforto talvolta deprimente della sera che arriva, oppure il tramonto commovente e toccante sulle montagne innevate, sta di fatto che mi sento stringere tristemente il cuore per il fatto di non averti al mio fianco. Osservando lo scoppiettio del fuoco nel camino mi rendo conto che non basta per riscaldarmi proporzionatamente il cuore, riesce soltanto a ricordarmi di quanto sei stata ardente e infervorata femmina nei nostri amplessi focosi, sì, proprio mentre eravamo distesi sopra quel delizioso tappeto di color verde acquamarina acquistato da entrambi al rientro del nostro viaggio dal Marocco.
    
    Io cerco convenientemente di sfuggire ai ricordi guardando armoniosamente fuori dalla finestra, poiché osservo le persone che si diradano nelle strade al crepuscolo di quest’imminente notte, sono in effetti la concretezza e la realtà di questa vita terrena, sono una ragazza che corre tenendosi la gonna corta in un vano tentativo di non mostrare le sue intimità nascoste. Tutto ciò mi riporta immancabilmente ai nostri momenti d’amore: mi giro verso il fuoco e rivedo anch’io il finale del mio film, in verità l’ultima scena, quella che non avrei mai voluto dichiarare, scrivere o vivere, giacché ripenso nuovamente a quella frase dal momento che lei ...
    ... deliziosamente disadorna sul tappeto guardandomi m’annunciava:
    
    ‘Devi decidere una volta per tutte, che cosa vuoi fare del nostro rapporto. Io non ho più intenzione né volontà di continuare a vederti in questo modo, voglio di più’.
    
    Io sapevo che cosa voleva, avevo l’esatta cognizione della sua espressa e lampante richiesta, cercai perciò rapidamente una mediazione di comodo, durante il tempo in cui esaminavo i suoi prosperosi seni danzare sotto il respiro affannoso dopo aver fatto l’amore:
    
    ‘Dammi tempo, vedrai che risolverò e sistemerò tutto con mia moglie nel migliore dei modi’.
    
    ‘Due anni, sono passati due anni da quando me l’hai detto per la prima volta che avevi bisogno di tempo. Credo che sia stato sufficiente per prendere una decisione’.
    
    ‘Lo sai bene che il problema non &egrave mia moglie, bensì mia figlia’ – ribattei sconfortato io, fornendole un ulteriore conciliazione.
    
    ‘So tutto, come so che anch’io voglio avere un figlio’.
    
    Io ammiravo il suo corpo e mentre parlava cercavo d’immaginare la sua naturale trasformazione nel momento della gravidanza. Vidi con la mente come all’interno d’un cortometraggio la mia vita al suo fianco, tutto era bello e perfetto, eppure non glielo dissi, perché restai in silenzio nel contemplarla mentre delicatamente cominciava a vestirsi. Che cosa potevo dire a mia difesa? Come avrei potuto consolarla e rassicurarla su d’un futuro prossimo che neanch’io sapevo intravedere? Tristemente lei rimise la gonna per coprire il suo piccolo ...
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