1. The Boss – Capitolo 2


    Data: 25/01/2019, Categorie: Incesti Sesso di Gruppo Lesbo Autore: GraceGrey, Fonte: RaccontiMilu

    ‘Papà’ no.’ Non voglio farlo. Non voglio leccare il cazzo di mio padre, già in tiro. Penso alla mamma, penso a papà, quando mi portava alle giostre da bambina. Non sono passati tanti anni, ed ora continuo ad essere una ragazzina. Una ragazzina obbligata dal suo Capo a leccare il cazzo di suo padre.
    
    “Ti fai scopare in quel culetto da dieci e lode.”
    
    Sono ancora vergine, lì. Non l’ho mai voluto fare, e non voglio farlo neanche ora. Quando sono uscita dall’ufficio del Capo, il corridoio era totalmente vuoto. Ho fatto due passi, per entrare nell’ufficio di mio padre. E da qui, posso continuare a vedere la bocca di Margot intenta a succhiare il cazzo del capo, come se ne dipendesse la sua vita.
    
    ‘Non fare storie, Grace. Pensavo di metterti nei guai, invece ho constato che sei una vera zoccola, tesoro.’ Si riferisce a quello che &egrave successo poco fa. Alle mani del Capo sul mio corpo, sul mio clitoride e sulla mia fica. Ed a me, che ho goduto come non avevo mai fatto in vita mia.
    
    Ancora seduto sulla poltrona si avvicina a me, trascinandola grazie alle rotelle. I pantaloni e i boxer sono abbassati fino alle caviglie, mentre sopra &egrave interamente vestito: giacca, camicia e cravatta.
    
    ‘Adesso me lo succhi, tesoro. Fino a farlo diventare duro. Sennò domani sarò licenziato, e tua madre chiederà il divorzio. Vuoi davvero vedere la tua famiglia al verde?’
    
    Quando sento ‘tua madre’ dentro di me scatta qualcosa. Non si merita tutto questo. Ama mio padre da più di ...
    ... vent’anni, e la sua piccola Grace non l’ha mai delusa. Siamo la famiglia perfetta, ai suoi occhi. Ed anche agli occhi di tutte le sue amiche.
    
    Poso prima lo sguardo sul cazzo di mio padre, e poi mi giro per guardare il Capo: anche se &egrave dall’altra parte dell’ufficio, mi guarda e con una mano indica la testa di Margot. Non ci sono parole, ma l’ho capito perfettamente: devo fare la stessa cosa che sta facendo lei.
    
    Mi inginocchio lentamente, sentendo il freddo delle mattonelle sulle ginocchia. Sono totalmente nuda, e mio padre non fa altro che guardare le mie tette da quando sono entrata. Do piccole leccatine sulla cappella, chiudendo gli occhi. Non posso non pensare a quello che sto facendo, ma mi rifiuto di vederlo.
    
    Sento tirare i miei capelli. ‘Tesoro, impegnati. Se non lo succhi bene, ti spacco il culo subito.’ Faccio un grande respiro, e decido di impegnarmi per far si che questa tortura finisca presto. Prendo in bocca l’intera cappella, cercando di succhiare fino a dove arrivo. Su e giù. La bava inizia a colarmi dalla bocca, ed i gemiti di mio padre arrivano forte e chiaro alle mie orecchie.
    
    ‘Così’ Principessa’ Così” Sentirmi chiamare così fa innescare qualcosa nel mio cervello. Lo fa da sempre, cio&egrave da quando sono nata. Ed ancora oggi, continua a chiamarmi Principessa ogni volta. Faccio arrivare il cazzo fino alla gola, e con un rumoroso risucchio torno su. Continuo per un po’ così, finché non mi tira su per i lunghi capelli.
    
    ‘Devo fotterti il culo, ...
«123»