1. Alessia ed Elena dai capelli celesti


    Data: 13/01/2019, Categorie: Lesbo Autore: Alessia_23, Fonte: EroticiRacconti

    È come se il mio subconscio lo avesse sempre saputo e che mi abbia lasciata estranea, sola in tutte le mie fragilità ed insicurezze, perché? Per proteggermi da una società materialmente bigotta e intollerante, per proteggere il sogno di una ragazzina che vuol danzare persino all’altare accanto all’uomo che ama? Devo pensare che abbia difeso il nostro amore?
    
    Se è la natura, chi può fermarla? Mi sentivo come un vulcano dormiente da secoli e poi... l’eruzione. Qualcosa è successo ed a scatenare questo drammatico e spettacolare frangente della mia vita è stata una ragazza. Totalmente opposta a ciò che io sono e mi sento di essere, in comune avevamo solo la passione per la danza. Vederla danzare la prima volta... ammetto che è stato estasiante. Mi arrabbiai con piacere però, tra sigarette e vino non capivo come facesse a muoversi in quella maniera.
    
    Circa una settimana prima di Natale, come ogni anno, la mia istruttrice nonché capo della struttura dove lavoro, organizzava un piccolo spettacolo con ballerine esterne. Questo anno erano cinque, ragazze poco più grandi di me di un paio di anni. Tra loro spiccava in maniera grottesca Elena, i suoi lunghi capelli azzurri sembravano quelli di un cartone animato giapponese... si la guardai con ammirazione perché ci vuole coraggio. Presentazioni immancabili e poi come gli ultimi due anni la signora accollò le ragazze a me. Io le mostrai il loro alloggio, dall’altra parte della struttura e dove avrebbero potuto mangiare... ovviamente ...
    ... la prima sera, dopo un pomeriggio di allenamento cenai con loro. Qui iniziai a prendere confidenza con Elena, o meglio lei con me. Rimasi altezzosa, la prima donna che non voglio proprio essere, uno di quei tanti perché a cui non so rispondere. Cena finita, ragazze a domani. Però Elena disse di voler fare un giro e che non poteva chiudersi in una asettica camera alle ventitré. Il mio fidanzato mi aspettava a casa, si, avevo una voglia tremenda, una di quelle che dici al tuo uomo fammi godere, e glielo urli mentre ti avvicini come una assatanata al membro... ti ci attacchi e ti scordi che potrebbe venire, non che sia un problema, ma, poi toccherebbe aspettare per riavere un pene degno di una, concedetemi la volgarità, scopatana con i fiocchi. Chiusa questa parentesi, lo chiamo, tarderò. Mi innervosisce lei, resto pacata, dolce e gentile... dove potrei portarla? Andiamo a prendere un caffè al Top, più che altro per me una tisana, lei prese una birra di non so quale marca. Beh parlammo, mi tempestó di domande, io risposi, stranamente bene, iniziava a starmi simpatica perché la sua parlantina era eccezionale, ricca di vocaboli... cioè a volte dovevo far finta di aver capito, lei elargiva cultura in maniera naturale e del tutto naturale fu di chiedermi dei miei gusti sessuali, se ero soddisfatta nei rapporti, le mie fantasie, il posto più strano, quelle cose che a parlarne si arrossisce e che... magari a scrivere è diverso, si il pompino lo faccio con l’ingoio... sono devota, il ...
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