1. Il debito


    Data: 03/01/2019, Categorie: Cuckold Dominazione / BDSM Sesso di Gruppo Autore: Clater, Fonte: RaccontiMilu

    ... poi con una energico affondo, si pianta anche lui allargando a dismisura’ il già tormentato buchetto. La mia lei ha un piccolo sussulto, la doppia intrusione non sembrava causarle troppi problemi, ma era evidente che non godeva più tanto, era stanca, sopportava sperando che finissero presto. Da quel momento la doppia anale diventa una costante, tutti vogliono provare questa esperienza e la rigirano in tutti modi pur di metterle due cazzi nel culo. Per finire la mettono “in posizione” e uno alla volta le sborrano nel culo, poi le porgono un bicchiere e le dicono:
    
    “caga qui la nostra sborra”. Lei si inginocchia, mette il bicchiere sotto e comincia a spingere. Era evidente il suo imbarazzo per la tanta aria che insieme allo sperma usciva dai suoi intestini. Riempie per metà il bicchiere e senza aspettare l’ordine scontato se lo porta in bocca e beve tutto il disgustoso contenuto.
    
    I sette se ne vanno a tarda notte dopo averla usata in tutti i modi possibili, lasciandola nel letto sfinita.
    
    ‘
    
    Voi vi chiederete cosa ci facesse mia moglie in una casa dove chiunque possa disporne come meglio creda.
    
    Mia moglie qualche anno fa, stanca di fare la casalinga, decide di intraprendere un’attività commerciale. In un primo momento gli affari non andavano male, ma poi nel giro di poco tempo l’esposizione con le banche diventa insostenibile e l’inevitabile richiesta di rientro non tardò. Per non perdere tutti i nostri averi, casa compresa, ci siamo rivolti a uno strozzino del ...
    ... posto, non sapendo che lavorava per il potentissimo e spietato boss che controlla il territorio. Lo impariamo quando, scaduto il debito non avevamo neanche un centesimo dei 500.000 euro prestatici. Nel chiedere la proroga lo strozzino ci dice che dovevamo rivolgerci a Don …… Panico!! Solo allora ci rendiamo conto in che guaio ci eravamo cacciati. Don …… era famoso per non tollerare ritardi e per i metodi della sua organizzazione. Ci presentiamo all’appuntamento sapendo che per mia moglie non ci sarebbe stato scampo, insolvenze di tale entità venivano saldate con la vita. Suoniamo al citofono di un enorme villa poco fuori città. L’enorme cancello in ferro battuto si spalanca automaticamente, dall’altra parte ad attenderci c’era un maggiordomo sulla cinquantina minuto, che con fare gentile e distaccato ci fece strada. Dal lungo il’ viale che attraverso il parco conduceva alla villa potevamo intravedere decine di uomini armati che sorvegliavano la villa. Dopo essere stati perquisiti fummo introdotti in un piccolo ufficio dove, dietro una scrivania ci aspettava il boss con alle spalle tre energumeni di due metri di colore’ come guardie del corpo. Ci sediamo sulle due sedie con la morte nel cuore. Dopo un lungo silenzio, il boss esordisce:
    
    “Carissima signora, lei mi deve a tutt’oggi 534.241,23 euro, cosa vogliamo fare, io non posso tollerare oltre, le posso concedere altri tre giorni per raccimolare il contante, dopo di che sa ciò che l’aspetta.”
    
    Dopo qualche secondo di ...
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