1. Io?


    Data: 31/12/2018, Categorie: Autoerotismo Autore: Signor_Sculaccioni, Fonte: RaccontiMilu

    ... caldo…
    
    Mi ha fatta stendere e poi… poi ha fatto una cosa che, sul momento, mi ha lasciato perplessa e in susa balia. Mi ha allargato le braccia e ci si &egrave messa sopra. Ero bloccata, non potevo muovermi. Ma quello che più mi ha sconvolta &egrave che avevo… il suo sesso davanti alla mia faccia. Proprio così. Era quasi seduta sulla mia faccia.
    
    “Fammi godere.”
    
    A dire il vero non ero così entusiasta della situazione. Ve l’ho detto (o almeno mi pare d’averlo fatto), io non sono una sottomessa. In quel momento però non potevo proprio fare altro. Ho tirato fuori la lingua e ho iniziato a leccarle la figa. Le labbra si aprivano e i suoi umori colavano direttamente nella mia bocca. &egrave stato qualcosa di decisamente strano e mai provato prima. Martina godeva. Eccome se godeva! E, se devo essere sincera, nemmeno io ero indifferente. Tutto sommato la situazione mi stava piacendo. A un certo punto mi ha preso per i capelli e mi ha tirato su, stringendomi la faccia ancora più contro il suo sesso.
    
    Mi faceva male, ma era bello.
    
    “Leccami…”
    
    Come se avesse avuto bisogno di dirlo. Ma ora la mia lingua entrava proprio dentro il suo sesso, sentivo le mucose, il contorno della carne più delicata, i suoi umori colarmi in gola… più leccavo più godeva. Più godeva più mi tirava a sé. A un certo punto l’ho sentita ...
    ... fremere e ho pensato che stesse per venire. Invece… un po’ mi imbarazza dirlo…
    
    “Di più, dammi di più, ti prego…”
    
    La sua voce era alterata dal piacere, mai l’avevo sentita cosi. E io, sotto di lei, schiacciata contro la sua figa, vi giuro, avrei voluto stenderla e possederla. &egrave questo che provate voi maschi? Avrei voluto entrare nel suo corpo e sentirla dire che non ne poteva più. Ma per quanto ci provassi, ero bloccata sotto di lei. E in quel momento realizzai che potevo fare una cosa sola. Aprii la bocca e non importava dove, cominciai a mordere. Proprio così, prendevo la sua farne tra i denti e stringevo. Labbra, clitoride o qualsiasi lembo di pelle che in quegli attimi mi capitasse io lo mordevo. All’inizio piano, per paura di farle male. Ma poi, vedendo il suo piacere aumentare sempre più, la mia stretta si &egrave fatta sempre più forte fino al punto, e ve lo posso garantire, da lasciarle i segni addosso per giorni. Il suo orgasmo &egrave esploso proprio mentre le stringevo il clitoride tra i denti cosi forte che ho temuto glielo avrei staccato.
    
    Perdonatemi gli errori.
    
    Perdonatemi la lunga attesa.
    
    Perdonatemi la brevità del racconto.
    
    Ma rivivere quei momenti per me &egrave stato impegnativo e penso di aver perso il conto degli orgasmi avuti mentre scrivevo queste righe.
    
    A presto. Un bacio. 
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