1. La festa in maschera


    Data: 30/12/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Lesbo Autore: Diego_Adelchi, Fonte: RaccontiMilu

    ... palpeggiamento collettivo. Ognuno doveva mettere le mani dove voleva ed accettare che a lui o lei fosse fatto lo stesso. Io mi ritrovai con davanti una splendida regina di cuori a cui arpionai con forza le stupende tette imprigionate in un top a balconcino. Dietro di me un moschettiere aggancio il suo vagone al mio infilandomi un paio di dita nella fica ed in curva si agganciava meglio piantandomi anche un dito nel culo. Gli strattoni continui che sentivo ed il vedere tutto questo spettacolo di mani che ricercavano e davano piacere mi fece arrivare all’orgasmo mentre stavo ballando. Non mi era mai successo ma inondai la mano del moschettiere dei miei umori.
    
    Arrivarono le undici e gli organizzatori ci chiesero di metterci comodi sui divani per assistere ai vari spettacoli. Le regole erano semplici e chiare: non si poteva interagire con gli attori sul palco se non espressamente richiesto, mentre si poteva tranquillamente interagire fra il pubblico. Alla fine di ogni esibizione era OBBLIGATORIO cambiare di posto.
    
    Prendemmo posto ed io mi sedetti in un divano con alla mia destra Zorro ed alla sinistra Top -Gun. Iniziarono dunque gli spettacoli.
    
    Per primi entrarono in scena una coppia di poliziotti: lui con pantalone lungo e camicia blu con alamari aperta sul petto leggermente villoso e lei con una mini mozzafiato, camicetta azzurro annodata appena sotto il seno e con una scollatura molto generosa, calze a rete ed un paio di stivali appena sotto il ...
    ... ginocchio.
    
    Entrambi ovviamente con il cappello di ordinanza. Iniziarono a passare in mezzo al pubblico effettuando qua e là qualche sporadica perquisizione che altro non era che un palpeggiamento nelle zone più nascoste. Poi puntarono decisi in direzione di una strega seduta su uno dei divanetti e senza tanti riguardi l’uomo la fece alzare, le mise le mani dietro la schiena e la ammanettò. Poi arrivò anche la donna ed insieme la portarono al centro del palco. La strega era vestita con il classico cappello, calze a rete e scarpe con il tacco, una specie di tunichetta nera con cintura dorata a manica lunga e sfrangiata ai polsi e poco più sotto al sedere. L’uomo iniziò l’interrogatorio accusando la strega di essere una jettatrice ed autrice di furti mentre lei si difendeva dicendo che era si una strega ma una di quelle buone. Iniziò a colpire sonoramente la donna con dei forti sculaccioni sul sedere, poi abbassò la profonda scollatura della tunica liberando le tette della strega e pizzicandole i capezzoli. Dal pubblico si levò un mormorio di eccitazione. Tutti sapevano cosa sarebbe successo durante quegli spettacoli, ma vedere le tette fieramente esposte e maltrattate della strega creò una scossa tra gli spettatori. L’urlo della strega fece intervenire la poliziotta che come nelle migliori tradizioni (il poliziotto buono e quello cattivo) si mise a recitare la parte della buona prendendo amorevolmente in bocca i capezzoli della strega e leccandoli per diminuire il dolore provocato dal maschio. ...
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