1. La profuga - seconda parte


    Data: 29/12/2018, Categorie: Etero Autore: Mesx, Fonte: Annunci69

    La città si stendeva dinanzi ai suoi occhi smeraldini, ed era molto più grande di quanto l'aveva immaginata quando Eduardo l'aveva indicata sulla carta.
    
    Vi era un sacco di gente, ma Farah si sentiva più sola che mai...sapeva di non capire la loro lingua, sapeva che nessuno avrebbe compreso la sua, rendendola così incapace di comunicare.
    
    La gente faceva finta di non vederla, altri la guardavano con sguardo ripugnante.
    
    Cominciò a percorrere ogni via possibile che le si parasse davanti, mentre le ore passavano e la notte si avvicinava.
    
    Il suo stomaco brontolava e sentiva uno strano fastidio tra le gambe...qualcosa in lei non andava e non era solamente la mancanza di cibo.
    
    A sole tramontato Farah ebbe almeno la piccola consolazione di non sentire il freddo...il clima della città era mite.
    
    Il fastidio tra le gambe non l'aveva abbandonata, creandole una preoccupazione crescente...inoltre non aveva ancora trovato un luogo dove potersi lasciare andare ai suoi bisogni fisici.
    
    Guardandosi intorno più attentamente notò una piccola e stretta via chiusa al fondo...dopo essersi assicurata dell'assenza di occhi indiscreti, la percorse e si nascose dietro dei bidoni della spazzatura dove ebbe finalmente modo di liberarsi, pulendosi successivamente con le mutandine che fu costretta a gettare nella pattumiera.
    
    Nonostante l'aver finalmente urinato, il fastidio era ancora presente.
    
    Decise quindi di sedersi poco distante dal luogo della sue "malefatte" e controllò ...
    ... con la poca luce che c'era se qualcosa fosse diverso nella sua vagina.
    
    Toccandosi non sentì alcun tipo di dolore, ma anzi, quel fastidio sembrava meno intenso. Quando le dita giunsero sul clitoride il fastidio sparì, lasciando spazio ad piccolo lampo di piacere...che fosse una necessità più che un fastidio il suo?
    
    Si mise più comoda ed iniziò a toccarsi più insistentemente...e tanto più si toccava, più il piacere andava aumentando.
    
    Chiuse gli occhi e appoggiò la testa al muro, rivolta verso l'alto.
    
    Immagini rapide passavano nella sua mente:
    
    Rivedeva il cazzo di Eduardo dinanzi ai suoi occhi, sentiva il gusto schifoso nella sua bocca...immaginava nuovamente la sua figa penetrata da quell'uomo...nonostante non fosse stata consenziente le piaceva ricordarlo.
    
    Durante quest ultimo tratto di immaginazione spinse le dita dentro di se e si lanciò ad un verso di piacere piuttosto rumoroso...si stava masturbando per la prima volta, ed era una sensazione indescrivibile.
    
    "Non è proprio il luogo adatto per lasciarsi andare al piacere, ragazzina."
    
    Farah spalancò gli occhi spaventata e si coprì in tutta fretta...ma passò un lungo attimo prima di comprendere che effettivamente quella voce aveva parlato la sua lingua.
    
    "Tranquilla, non ti faccio nulla." Quella frase diede conferma che non era stata un'allucinazione la sua.
    
    Una donna spuntò dalle ombre che coprivano l'ingresso della vietta.
    
    "Tu...tu parli la mia lingua?!? Oh sia ringraziato il cielo..." esclamò ...
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