1. Una donna violenta


    Data: 21/09/2017, Categorie: Anale Hardcore, Sesso di Gruppo Autore: antonio-fusco, Fonte: xHamster

    ... muscolose sbucavano da un vestitino giallo, colore accecante, sommato a quello della moquette rossa. “Quindi, eri tu la G. della lettera...”, dissi sottovoce. “Eh, si”, sorrise Giada, “ti dispiace?”. Mi bloccai a fissarla in silenzio per qualche secondo. “Non l'avrei mai detto, ma... no, non mi dispiace”, risposi, esibendo probabilmente un sorriso ingenuo. “Allora siediti”, disse, indicandomi un divano rosso fuoco. “Va bene”, risposi e mi sedetti senza indugi sull'accogliente divanetto. “Da quanto... mi... pensavi, insomma?”, balbettai. “Credo dalla prima volta che sono entrata in quella pizzeria, sarà stato... circa due anni fa”, confessò Giada con un sorriso imbarazzato, “naturalmente, come puoi vedere, mi ci è voluto un po' per decidermi”. “Si”, sussurrai, ipnotizzata dai suoi occhi neri, “meno male che l'hai fatto”. Mi stupii nel sentirmi dire quelle parole, ma neanche più di tanto, cullata dall'inedita sensazione di benessere che avevo addosso. Mi sentivo bene, in pace con me stessa e con il mondo guardando quegli occhi magnetici, incastonati in un viso dal colore prezioso. Percependo il mio apprezzamento per lei, Giada si gettò verso di me con un movimento felino e posò le carnose labbra sulle mie. Ci fu solo quel lieve contatto, lento, intenso, dopo di che la ragazza si staccò da me e tornò a guardarmi negli occhi, come a chiedermi se avessi provato qualcosa con quel bacio. “Si”, risposi, nonostante non me l'avesse chiesto verbalmente. Il suo sorriso divenne disteso ...
    ... e sereno, il suo corpo sembrò rilassarsi, diventando più sinuoso. Giada mi prese dolcemente una mano e mi invitò con lei sul pavimento, dove ci attendeva ora un soffice tappeto bianco. “Ma io...”, obiettai, spaventata da quanto stava per accadere. “No, quello che ti frena in questo momento è solo un riflesso di ciò che ti hanno messo in testa per tutta la vita, noi siamo molto più libere di così”, sorrise. Fu come se quelle parole mi attraversassero l'intero corpo, in una sorta di penetrazione totale. Accettai di seguirla a braccia aperte su quel tappeto ovattato, memore forse di intensi momenti d'amore passati, e mi lasciai ancora una volta toccare da quelle labbra, che però stavolta mi travolsero. La sua lingua infuocata entrò nella mia bocca e si strofinò sulla mia, facendomi sfiorare le stelle all'improvviso. Il mio corpo si afflosciò sul tappeto, sotto l'influsso del sensuale potere che Giada aveva su di me. Mi solleticò il collo con un dito, poi lo baciò e ne succhiò avidamente, ma sempre con dolcezza, una piccola superficie. La sua mano quindi cercò alla cieca i bottoni della mia felpa e lentamente li sfilò, per poi intrufolarsi sotto il tessuto, strofinandosi quindi su un seno. Con una serie di movimenti lenti ma decisi, Giada mi spogliò completamente e se ne rimase per un attimo in piedi, spogliandosi lei stessa, a guardarmi mentre incrociavo le braccia attorno al petto, intimorita ma anche eccitata come non mai. I suoi seni dal capezzolo pungente color caffè non mi ...