1. Maria José cap.4 - I vicini di camera d'albergo


    Data: 26/12/2018, Categorie: Masturbazione Autore: FrancoT, Fonte: EroticiRacconti

    ... i coniugi spagnoli era quella attigua alla sua.
    
    Magari li avrebbe incontrati per la colazione, ma lei era abituata a farla molto presto e gli spagnoli non erano di certo rinomati come gran mattinieri.
    
    Diede la buonanotte a Michel, il quale contraccambiò dicendole quanto la volesse ed allora ella chiuse la conversazione. Anche la voce di quell’uomo la eccitava e già mentre parlavano al telefono si era già sfilata la gonna, restando con le sole autoreggenti e la camicetta bianca. Poi si era versata un whiskey con ghiaccio e si era seduta sul letto, accavallando le gambe e sorseggiandolo.
    
    Il mega specchio posto davanti al letto, le diede l’occasione di osservarsi. Aveva delle gambe da urlo, questo era vero, ma anche fisicamente non era messa male. Una dieta ferrea e parecchia attività fisica, contribuivano a mantenerla in forma. Peccato per il seno, leggermente piccolo, ma aveva sentito parlare di una clinica negli Stati Uniti in cui avevano iniziato con un certo livello di risultati positivi ad iniettare una sostanza alternativa al silicone e ad aumentare il seno delle donne. Erano passati dieci anni dalle prime protesi al silicone degli anni 80 e magari un giorno ci avrebbe pensato ed avrebbe aumentato le sue tette di una misura. Non che volesse diventare come una di quelle di Baywatch, ma una o due misure in più non le sarebbero dispiaciute.
    
    Trangugiò il whiskey d’un colpo e si sdraiò sul letto, lasciando che il calore di quel liquido torbato eccezionale le ...
    ... scorresse lungo il corpo. Incrociò i piedi accorgendosi di indossare ancora le scarpe nere dal tacco alto e socchiuse gli occhi, puntandoli al soffitto. Ci volle qualche secondo perché l’alcool svolgesse il proprio compito e la scaldasse. Allora si sbottonò la camicetta e si ricordò di quando in quel letto era entrato Michel, ma anche di quante volte in quel letto ed in quella stanza, quasi in ogni angolo, si era soddisfatta da sé e quanto piacere aveva provato. Cominciò ad avvertire un piacevole formicolio al pube ed allora si infilò le mani nelle coppe del reggiseno, stringendosi i capezzoli con le dita.
    
    “Cazzo, quanto sono eccitata”, pensò tra sé, mugugnando, senza smettere di dedicarsi alle sue tette che in pochi attimi divennero durissime.
    
    Si accorse di aver bevuto un po’ troppo tra la cena ed il dopocena. Le scappava di urinare e fu indecisa tra soddisfare questo bisogno per primo o per lasciarlo a dopo la soddisfazione di quello sessuale. Il problema fisico però venne per primo e fu costretta ad alzarsi per recarsi in bagno. Gettò le scarpe lontano, maledicendosi per non aver pisciato prima e si diresse verso il grande bagno con Jacuzzi e doccia, i cui spazi in una casa normale sarebbero stati dedicati alla zona giorno.
    
    Si sfilò gli slip gettandoli lontano e si sedette sulla tazza, liberando la vescica.
    
    “Certe volte è proprio un piacere pisciare”, pensò tra sé. Poi, mentre si allungò per prendere la carta igienica ed asciugarsi, sentì le voci che provenivano ...
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