1. Tacchi al centro commerciale parte 4 Perdizione


    Data: 26/12/2018, Categorie: Feticismo Tabù Maturo Autore: highheels899, Fonte: xHamster

    Mi crederete una pervertita e credetemi lo sono. Dopo quella notte tutto fu diverso. Sempre più raramente ormai lasciavo casa, per concentrare tutte le mie attenzioni sui miei incontri serali. Con la portinaia Paola nacque un rapporto clandestino, lontano dagli occhi di tutti. Una relazione puramente sessuale che mi assopiva completamente nel corpo e nella mente. Non parlavamo e non serviva. Lei si presentava in casa mia oppure nel posteggio quando rientravo la sera, o ancora nell’atrio del condominio. Vivevo del sesso con quella donna in tutto e per tutto. La trovavo sempre diversa e accattivante, arrapante e mai ripetitiva. Non avevo più controllo su di me ormai.
    
    APPS
    
    MORE AFTER THE JUMP
    
    Sabato sera ad esempio mi convinsi a uscire con delle vecchie amiche. Ero tutta in tiro: capelli stirati, vestito rosso che mostrava il mio fisico sodo e slanciato. Collant autoreggenti bianche e vertiginosi tacchi rosso fuoco, aperti sul tallone e sulla punta del piede. Decisi addirittura prima di uscire di casa di farmi un servizietto fotografico per masturbarmici nei momenti di “magra”.
    
    Una cenetta giapponese e un cocktail in centro, l’ideale per staccare un po’ la testa dalle mie notti peccaminose. Uscita dalla toilette dopo l’ennesimo cocktail mi indirizzai verso il tavolo delle mie amiche quando una donna con una maschera mi prese per mano riportandomi in bagno. Era una serata a tema mascherato e quindi non avevo idea di chi fosse, ma il fisico mi era familiare così come ...
    ... il profumo. Chiuse la porta dietro di se e iniziò a baciarmi, con la lingua, baci intensi e sempre più focosi. Non potevo non riconoscerla era Paola.
    
    Senza togliere la maschera color argento tirò leggermente giù il vestitino a scacchi bianco e nero, mostrando le sue enormi tette, perfette come appena siliconate. Le presi tra le mani mentre con la mano già mi lavoravo la figa. Non abbiamo mai parlato durante o dopo il nostro rapporto e così fu anche quella volta poichè l’alchimia era tale che non servivano inutili parole. Era visibilmente eccitata e pareva già sull’orlo di un orgasmo quando presi con la mano il mio vibratore dorato dalla borsetta e acceso lo passai dentro le cosce di lei. Non si dava pace, si dimenava come fuori controllo, eppure era sempre stata così in controllo di se, così sicura..
    
    Le sfilai il vestito e così lei col mio. I suoi mostruosi tacchi neri, che fasciavano elegantemente il suo piede morbido e bagnaticcio dall’eccitazione si posarono sulla mia spalla, come la spada sulla spalla del cavaliere. La mia lingua lavorò con energia la sua figa mentre il tacco quasi mi bucava la pelle. Stavo raggiungendo la perdizione! Urlavo e godevo, un vibratore dentro di me e la mia lingua a succhiare tutto il suo caldo umore.
    
    Dalla borsa prese uno cazzo di gomma che si legò il vita e bloccandomi le gambe dietro il bastone su cui poggiava l’asciugamano cominciò a montarmi. Cogliendomi impreparata riuscì anche ad ammanettare le mie mani dietro la schiena e così ...
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