1. L'Inferno di Anna e l'Abisso di Francesca cap. 3 - Collana l'Inferno e l'Abisso


    Data: 24/12/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    Capitolo 3 – La preda, un gioco di società
    
    Anna era più che domata, era annientata. Era pronta a fare tutto quello che Master Daniele avrebbe preteso da lei. Per quasi tutta la settimana si era chiesta cosa poteva fare e la risposta era stata sempre: niente. Il Padrone le aveva lasciato sul suo PC film e foto. E suo malgrado ogni volta che visionava scopriva che si eccitava e che nel film ed in molte di quelle foto si vedeva offerta come l’ultima delle troie. Il bastardo aveva cancellato quelle in cui lei si ribellava. Ora si augurava solo che il suo padrone si autolimitasse, ma aveva già capito che non c’era da sperare molto, la notte in autostrada era stata terribile, ma poi aveva goduto, qualcosa che stentava a confessare anche a se stessa. La signora bene però non aveva molta immaginazione per capire dove la storia sarebbe andata a parare. Quella notte avrebbe iniziato a capire, ma solo in parte.
    
    Master Daniele la raccolse alla stazione venerdì notte alle 21,30. Era un venerdì freddo come il precedente, ma al contrario del precedente era una notte limpida e serena. Anna si era vestita come lui le aveva detto. Niente intimo, solo autoreggenti e scarpe a spillo, tacco 12, sopra un vestitino di lana rosso molto attillato e sopra il soprabito, caldo ed abbondante almeno quello. Sia le autoreggenti che il tacco 12 non facevano parte del suo normale guardaroba, lei indossava calze e reggicalze ed il tacco che normalmente portava era al massimo l’8. Si muoveva con ...
    ... difficoltà, ma ciò, in quel momento, mentre trascinava la borsa in cui aveva messo qualche ricambio, era l’ultimo dei suoi pensieri. Salì in macchina, salutò con deferenza il Padrone venendo ricambiata solo con un cenno, ed il SUV partì. Destinazione Parco Sempione. Il Parco a quell’ora era già chiuso, ma per Master Daniele quello non era un problema. Lui arrivò ad un cancelletto secondario, parcheggiò la macchina e scese, seguito dalla schiava a cui era stato imposto di lasciare il soprabito in macchina. Con una chiave aprì il cancelletto e fece entrare la schiava. – Questo parco è grande 43 ettari – le disse, - tra un po’ arriveranno due coppie, amici miei. Ti daranno la caccia. La coppia che ti cattura ti terrà per tutto il week end. Quella più giovane è spietata, quella della mia età un po’ meno, ma sia con l’una che con l’altra passerai dei brutti quarti d’ora. – Master Daniele fece una pausa e poi riprese. – Da ora fino alle sei di domani la caccia è aperta. Se riesci a rimanere libera domani mattina potrai tornare a casa, altrimenti sai cosa ti aspetta. – Un’altra pausa, poi terminò. – In teoria questo Parco è chiuso, ma non sono pochi quelli che in qualche modo riescono ad entrare scavalcando. Non è cosa per te, quindi non ci pensare neanche, pensa solo a scappare. E guardati da chi ti da la caccia, ma anche dagli estranei, gente generalmente pericolosa che se ti trova non ti risparmierà di certo. Io ti riporterò alla stazione domenica sera, ora scappa. - Anna si era ...
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