1. Intimità non visibile


    Data: 16/12/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    La riva del mare era deserta quel giorno mentre dentro il cuore io avevo il vento con il suo silenzio distinguibile e percettibile, assieme alla sua figura irremovibile e resistente tra la folla di quel museo. Io avevo ventitré anni, eppure mi sembrava d’averne più di trenta, tenuto conto che ero già alquanto atletica e sviluppata nel fisico, avveduta, ingegnosa e meditativa nel cuore, però mai come in quel momento ciononostante lui non ostentasse né posasse per nulla lo sguardo su di me.
    
    Io promisi ripetutamente a me stessa che un giorno lo avrei avuto e che me lo avrei gustato totalmente per un istante interminabile e ricchissimo, come successivamente realmente accadde. Domenico, quel ragazzo scuro di capelli e con quella dentatura spettacolare, con quella carnagione inconsueta e con quegli occhi colorati d’un blu così intenso e profondo, dato che io mi persi totalmente per lui nel profondo fin dal nostro originario incontro. Domenico, audace e temerario agricoltore dalle mani poderose, robuste e piene di callosità, mentre io la sua gentile, magnanima e nobile signora, come lui adorava cavallerescamente e generosamente definirmi, forse per sminuirsi o per umiliarmi, può darsi, chissà che cosa voleva realmente intendere dentro di sé.
    
    Io ricordo esattamente ancora l’ora e il giorno che lo incontrai, lui era molto indaffarato, impegnato unicamente per raccogliere il fieno dai covoni e per gettarlo sul carro, un uomo tutto d’un pezzo, d’altronde super concentrato a ...
    ... testa china nel suo lavoro. Io passai di lì esclusivamente per osservare, soltanto per vedere, però lui non mi considerò né mi valutò più di tanto, mi sorrise certo, ma era fuggevole come un lampo. Domenico ebbe però l’acutezza e la capacità di devastarmi e di distruggermi in un frangente sotto il sole opprimente di quell’estate, cosicché io caddi finendo e rotolando nella sua rete per sempre. Un giorno come un altro pieno d’energia vitale, lui parzialmente senza vestiti nella sua tinozza di latta, per il fatto che io che lo scruto accuratamente circoscrivendo e tastandomi le parti interiori sotto la sottana infine abbondantemente inzuppate. Lui snoda e srotola con flemma quella spugna sopra la sua epidermide, si sfrega la sua carnagione colorita e ben modellata, mentre io crollo e sprofondo all’interno d’un delizioso e soave viaggio senza ritorno.
    
    Lui a un tratto s’accorge della mia presenza, mi chiama verso di lui, io ne seguo il suo profumo incolto e selvaggio fino all’interno dell’ovile, dove rapidamente ci ritroviamo focosamente abbracciati ed estasiati, dato che in quel preciso istante avvampa e s’incendia la carnalità e la lussuria inizialmente tentata, però rimasta ancora inattuata della nostra ardente passione. Domenico in quel preciso istante sembrava cogliere e intuire per bene ogni mia esigenza, ogni mio insabbiato e nascosto appiglio, quando all’improvviso nel dolore più amabile e disponibile io svenni sotto di lui incalzata sotto i suoi colpi, perché da quel suo ...
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