1. Nella voragine della tua psiche


    Data: 15/12/2018, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... occhi per dedicarmi regalandomi con lo sguardo il piacere personale che provi.
    
    Della tua vita conosco poco, dici che non serve, anzi, tutto quello che devo sapere di te &egrave unicamente ciò che &egrave dedicato a me. Come non vuoi sapere nulla di me che non riguardi soltanto te? Tutto il nostro rapporto &egrave contenuto, chiaramente racchiuso nel piacere che ci scambiamo, tutto il resto deve rimanerne fuori, perché soltanto così il nostro rapporto sarà propriamente e veramente totale mi manifesti tu per l’occasione. Tu sei un’acrobata che cammina sulla linea magica che divide un sogno impossibile da una realtà possibile, galoppiamo in equilibrio sullo spartiacque del nostro desiderio più alto, intorno a noi soltanto lo strapiombo della vita di fuori, delle nostre vite dimenticate da non guardare per non cadere, in tal modo conosco ancora meno il tuo passato:
    
    ‘Non &egrave per niente facile godere soltanto del piacere altrui’ – m’hai una volta enunciato.
    
    E’ l’unica cosa che m’hai riferito di quel tuo lontano passato, un riassunto estremo come per dire che non conta più, che non vale la pena ripetere più, come per esprimere che devo afferrare e capire da solo, altrimenti &egrave tutto inutile. Io non ti dissi che lo sapevo quanto fosse difficile, sì, &egrave vero, certe cose sono impossibili da raccontare, in quanto si possono soltanto distinguere e in ultimo riconoscere negli sguardi impercettibili, lievi e silenziosi che cercano corrispondenze. I tuoi occhi in ...
    ... quel momento contenevano tutto quel passato di cui non parlavi. Adesso li rivedo nella mia mente quegli occhi, riesamino l’espressione un po’ amareggiata, delusa e triste sciogliersi nel tuo sorriso provocante, quando cominciai a spogliarmi lentamente più di quanto avresti voluto. Tu mi guardavi negli occhi, poi il mio corpo che si scopriva, poi di nuovo negli occhi, dato che nel tuo sguardo vedevo il tuo compiacimento per il mio corpo, per i muscoli delineati che disegnavano la forza e la passione con cui ti avrei preso. Mentre guardavi il mio torace nudo io alzai una mano per congiungerla al tuo sguardo, io feci quello che avresti fatto tu sfiorandomi con le dita il capezzolo piccolo e teso. La mano misurò la consistenza del pettorale e poi scese giù, lentamente, fino a raggiungere i pantaloni, poi s’aprì il primo bottone, poi il secondo, poi il terzo. Il tuo sguardo attento si sciolse in quel tuo sorriso scaltro e con un gesto usuale spostasti le spalline del vestito, prima una poi l’altra. Lasciasti in seguito cadere il vestito lasciando il tuo corpo in quel nudo essenziale coperto dei soli slip di pizzo bianco.
    
    Tu mi guardavi negli occhi indovinando la voglia che saliva in me, la voglia d’annusare la pelle, di sentirne il calore, disegnando le forme del corpo esplorandolo con le labbra. Ci avvicinammo guardandoci negli occhi, fino a far toccare i nostri corpi, le nostra braccia si sollevarono per intrecciarsi intorno a noi, le labbra assaggiarono la pelle e poi si ...