1. MEMORIE DI UN BANCARIO cap. 1 parte seconda Gina il nostro incontro


    Data: 15/12/2018, Categorie: Etero Autore: Anatole, Fonte: RaccontiMilu

    Parte seconda
    
    Dopo la guardai, ero veramente mortificato, mi scusai pregandola di perdonare la mia volgarità.
    
    Il suo viso si illuminò, gettò le braccia al mio collo baciandomi con passione. Oh com’era caldo il suo corpo contro il mio, quando si staccò i suoi occhi luccicavano.
    
    Entrati nella doccia aprì il rubinetto, prese la saponetta e incominciò ad insaponarmi il ventre, il pene, i testicoli coprendoli di schiuma, fece scorrere l’acqua e mi sciacquò accarezzandomi ancora, la verga nelle sue mani ebbe una contrazione di piacere. Cercai la sua bocca e mentre l’acqua scorrendo sui nostri corpi portava via le ultime tracce di sapone, le lingue si accarezzavano lascivamente nelle nostre bocche. Uscimmo dalla doccia e ci asciugammo frettolosamente guardandoci con desiderio infinito poi tenendoci per mano rientrammo nella sala. Gina piantò gli occhi verdi nei miei e chiese:
    
    Non disse nulla ma il suo sorriso fu per me la più dolce delle risposte. La feci sedere sul divano e mi inginocchiai di fronte a lei. Aprì di buon grado le gambe alla pressione delle mie mani lasciando che il mio sguardo si spingesse fra di esse ad esplorare sotto la macchia di peli umidi il sesso nudo.
    
    Chiese con voce esitante quasi temesse un rifiuto da parte mia. Senza rispondere sollevai prima una poi l’altra sua gamba poggiandole sulle mie spalle poi mi chinai per baciare l’interno delle cosce candide. Al contatto delle mie labbra Gina trasalì lasciandosi andare contro lo schienale.
    
    Era ...
    ... liscia e profumata la pelle che baciavo muovendo le labbra lentamente lungo le meravigliose colonne di carne, sempre più su, incuneando il viso fra le calde cosce che baciavo perdutamente.
    
    Schiacciai il naso nella carne umida, respirando il profumo particolare del sesso che la donna mi offriva e che sentivo morbido e aperto al mio desiderio. Voltando appena il capo leccai prima l’una poi l’altra piega deliziosa degli inguini.
    
    Passò le braccia sotto le ginocchia e tirandole a se sollevò alte le gambe aprendole al massimo permettendo alla mia bocca di baciare l’interno delle cosce vicino alla vulva, dove la pelle é particolarmente soffice. Gina tratteneva il fiato in un’attesa che non voleva prolungare.
    
    Sollevai il capo, le braccia di Gina continuavano a tenere le ginocchia premute contro le sue spalle ma ora con le dita di entrambe le mani accarezzava la pelle ai lati del sesso, poi ne premette i lati. . . Il sesso si aprì come uno scrigno rivelando la carne rosa palpitante.
    
    Mi sollevai, Gina compiaciuta mi sorrideva, il viso inquadrato dalle gambe che le mani aperte sotto entrambe le cosce mantenevano alzate. I miei occhi indugiarono lungamente per imprimere nella mia mente la conturbante bellezza della sua intimità. Nessun pelo bordava le labbra gonfie della vulva che le lunghe dita tenevano aperta. In alto la cresta del clitoride scendeva ingrossandosi alla congiunzione delle labbra sottili e sporgenti fino all’apertura della vagina socchiusa, come a invitarmi ad ...
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